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Cos’è un “evento” se non l’incontro tra grandi maestri di ieri e di oggi che riesce a gonfiare il cuore di emozioni e di piacere di esserci. Ieri sera, a Celano, sullo stesso palco hanno distribuito sogni ed emozioni Giulio Rapetti, in arte Mogol, con la sua cinquantennale carriera di paroliere, e Nazzareno Carusi, pianista di fama internazionale, celanese doc. Sullo stesso palco questi due artisti sono riusciti a far coesistere la musica di Battisti e le parole di Mogol, la musica di Francesco Paolo Tosti e la poesia del giovane Gabriele D’Annunzio. Tutto ciò può essere definito un evento speciale, un’opportunità per fare un’esperienza di divertimento e di piacere, sociale e culturale, al di fuori della normalità e delle esperienze di tutti i giorni. E “O falce di luna calante” di D’Annunzio si accosta per alcuni minuti con “La canzone del sole” di Mogol-Battisti. “O falce di luna calante che brilli su l’acque deserte, o falce d’argento, qual mèsse di sogni ondeggia al tuo mite chiarore qua giù …”, viene accostata meravigliosamente a “Oh mare nero, oh mare nero, oh mare ne, Tu eri chiaro e trasparente come me …”. Emozioni vere descritte con maestria dalla magnifica voce di Tony Mione e dalla eleganza e discrezione del giornalista Domenico Ranieri. Ecco! Questo è davvero un “evento”, ovvero un’esperienza unica, organizzata con il fine non di accendere i ricordi, ma di coltivare il bello che musica e parole riescono a dare: “… e stringere le mani per fermare qualcosa che è dentro me. Ma nella mente tua non c’è. Capire tu non puoi. Tu chiamale, se vuoi, emozioni …”.

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