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Nella conferenza stampa tenuta a Collarmele nel pomeriggio del 9 settembre, Antonio Mostacci, Sindaco di Collarmele, Quirino D’Orazio, Sindaco di San Benedetto dei Marsi e Tiziano Iulianella, Vice Sindaco di Pescina, hanno ribadito con forza la contrarietà delle loro amministrazioni alla realizzazione della Centrale che la Biometano Energy Srl intende costruire a ridosso dei tre comuni marsicani.6 Erano presenti, per esplicita solidarietà, anche il Sindaco di Magliano dei Marsi, Mariangela Amiconi e la collega di Scurcola Marsicana, Maria Olimpia Morgante. I tre promotori hanno evidenziato la necessità di rafforzare la contrarietà all’impianto, coinvolgendo cittadini, associazioni di categoria, ambientalisti, professionisti, associazioni di produttori e altri portatori di interesse, producendo dati certi frutto di ricerche e studi che possano confortare pienamente la loro posizione. 1Mostacci, D’Orazio e Iulianella all’unisono hanno detto che intendono chiedere alla Regione Abruzzo di evitare le centrali, limitandone e governandone la proliferazione indiscriminata di impianti per la produzione di biometano che non corrispondano al reale fabbisogno del territorio. L’impianto della Biometano Energy Srl, se mai fosse realizzato, dovrebbe vivere degli scarsi rifiuti organici prodotti in loco e approvvigionarsi fuori provincia e regione. Un controsenso rispetto ai principi dell’economia circolare. 3I Sindaci sono decisi a tendere al coinvolgimento del Governo, di tutti i parlamentari abruzzesi e dei consiglieri regionali eletti nella Marsica, sul fatto che la Regione Abruzzo deve subordinare la realizzazione di nuovi impianti di gestione dei rifiuti al fabbisogno regionale, al fine anche di garantire la piena attuazione del principio comunitario dell’autosufficienza nella gestione dei rifiuti. Nel corso del dibattito, sviluppatosi, in conferenza stampa, è stato sottolineato come l’intera comunità non possa essere favorevole alla realizzazione di impianti per la produzione di energia da residui organici, in quanto non avrebbero mai l’impatto zero auspicato, perché l’impatto ambientale, la produzione di CO2, i residui della lavorazione delle biomasse, i miasmi della digestione organica, evidenziano l’insostenibilità del progetto e che impattano la collettività in maniera collaterale. p90909-180811È stata fatta anche notare l’infelice posizione: in un territorio che influisce sull’intera Piana del Fucino, l’Orto d’Italia, non è ammissibile che residenti e operatori dell’agricoltura, del commercio e del turismo debbano convivere con olezzi derivanti da deiezioni animali e reflui fognari. Sullo stesso piano Gianluca Alfonsi, consigliere provinciale, che ha potato la solidarietà della Provincia dell’Aquila e la disponibilità a sostenere la protesta dei comuni, soprattutto perché, sotto il profilo logistico va considerato l’impatto paesaggistico: siamo nel territorio del Parco Regionale Sirente Velino e alle porte del PNALM, la zona antistante l’autostrada è un primo biglietto da visita per l’intero territorio. 4Le tre comunità con vogliono affatto che la porta di ingresso della “food valley” sia formata da pale eoliche, da pannelli solari, da discariche e da una centrale per il biometano. Interessante l’intervento di Noris Todisco, promotrice del Comitato spontaneo contro la Centrale, che ha ribadito come gli abitanti delle zone limitrofe all’impianto, se realizzato, incorrerebbero in pericoli per la salute, danni ambientali gravissimi che ricadrebbero sull’economia comportando la svalutazione della zona e il rischio di chiusura delle aziende agricole e dell’agroindustria. 2Per questo tutti i presenti a Collarmele si sono augurati che alle parole seguano i fatti e la costruzione dell’impianto venga bloccata definitivamente. Nel corso della conferenza stampa hanno preso la parola anche Stefano Fabrizi, direttore di Confagricoltura L’Aquila, Mario Nucci, direttore del Consorzio di tutela Igp patata del Fucino, l’ingegnere Giuseppina Ranalli, Antonio Cerasani, Assessore al Comune di San Benedetto dei Marsi, Walter Delle Coste, ambientalista e il chimico Domenico Lacasasanta.

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