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Ci sono tantissimi ricordi di quella notte e di quel periodo, l’allerta costante, l’attenzione ossessiva ad ogni minimo rumore, al solo passaggio di un camion quanti ricordano il vuoto allo stomaco e il fiato trattenuto per essere pronti a scappare pensando “eccolo sta arrivando”!

Poi l’esperimento mediatico, l’essere al centro di critiche per come noi reagivano al terremoto, gli uomini di potere che ridevano alle nostre disgrazie pensando al loro tornaconto. Il dolore di una popolazione amplificato perché dolore di tutti, un lutto condiviso per la perdita di un congiunto, della casa, della città, della nostra società. Le tende, i campi, le carriole e la città da ricostruire, le problematiche per capire se la nostra casa fosse A, B, C, D, o E…….. prima di quel giorno queste per noi erano solo lettere dell’alfabeto, invece sono diventate indice della possibilità di ricostruire o meno la propria abitazione. La paura di come sarebbe stata dopo il 6 aprile la vita di ognuno di noi.combo Chiesa delle Anime

La crepa viene definita come “Qualsiasi cosa che, intervenendo in un’istituzione, in una relazione, in un fatto anche di natura spirituale, ne interrompa la continuità e la compattezza e ne minacci la solidità”, effettivamente il 6 aprile 2009 non si è aperta solo nel terreno, ma c’è stata una frattura interna in tutti noi, che ci ha uniti da una parte ma dall’altra ci ha devastato.

Abbiamo lottato contro la burocrazia infinita, progetti non presentati e Aggregati da formare, quante riunioni abbiamo affrontato e affronteremo! Certo queste parole forse pochi le capiranno, perché se non si ha avuto a che fare con la ricostruzione difficilmente potranno essere capite, spesso paragonavo le pratiche post terremoto alle 12 fatiche di Asterix, andate a vederlo così capirete cosa c’è di peggio della forza della terra.collemaggio-lavori-terminati-75574-660x368

Beh…. Siamo andati avanti, sono passati 10 anni ed in questo periodo tante cose sono cambiate, molti ma non tutti hanno riavuto le loro case, nel centro storico è tornata la movida e alcuni commercianti hanno riaperto affrontando tante difficoltà ed affitti esorbitanti, ma ci hanno creduto, come ci crediamo noi aquilani.

Quindi, 10 anni dopo ci siamo, siamo tornati e la nostra città sta tornando ad essere più bella che mai, ovviamente c’è ancora tanto… tantissimo da fare, sappiamo tutti che c’è e ci sarà una “crepa” indelebile nella nostra anima, ma proprio dalle fessure passa la luce e ricordatevi che il cielo sopra L’Aquila è unico e quello non ce l’ha mai tolto nessuno.cuore_laquila