banner
banner

SULMONA – Operazione restyling per il Fontanone di piazza Garibaldi. E’ l’obiettivo da centrare per l’amministrazione comunale di Sulmona che ha fatto stanziare in bilancio una somma di 30 mila euro che molto probabilmente, come ricorda il vice sindaco e assessore comunale ai lavori pubblici Nicola Angelucci, non basterà per finanziare tutti gli interventi. Ma prima di agire, considerando il pregio di quel bene monumentale, servono ulteriori verifiche. Non a caso proprio questa mattina è stato effettuato un sopralluogo sul posto dai tecnici di Palazzo San Francesco, su impulso del vice sindaco Angelucci, e dalla Soprintendenza che deve tutelare il carattere storico della Fontana, soprattutto la pietra. “Il sopralluogo è il primo step per addivenire al restyling. Abbiamo voluto eseguire una serie di prelievi sulla pietra, che è tutta particolare, per capire poi in un secondo momento come agire”- interviene Angelucci ricordando che il progetto rientra nella riqualificazione dell’intera piazza Garibaldi, già piazza Maggiore. Stando alle testinonianze, intorno alla metà del XVII secolo si decise di erigere una grande fontana al centro della piazza, che fosse utile al refrigerio dei commercianti nei giorni di mercato, affidandone la realizzazione a maestranze di Pescocostanzo ma, ciononostante, pare che il lavoro, per motivi sconosciuti, non venisse nemmeno avviato. Solo nel 1821 il Consiglio comunale deliberò a tale riguardo e decise di realizzare finalmente l’opera; di nuovo l’incarico venne affidato ad un altro pescolano, mastro Felice Di Cicco. Si pensò di utilizzare la pietra dello “staffo”, collocata sempre in piazza Garibaldi ed impiegata, oltre che per l’esposizione e la vendita del pesce, anche occasionalmente come pietra della vergogna, luogo in cui erano costretti a denudare pubblicamente “una certa parte del corpo” coloro che non potessero, o non volessero, pagare i debiti. Tra ritardi e problematiche varie, le aspettative della cittadinanza non furono deluse e la fontana fu finalmente ultimata sullo scorcio del 1823. Più tardi subì parziali modifiche, fino alla sistemazione definitiva del 1933, quando i tre gradoni ottocenteschi a cordonatura furono sostituiti dal bacino ottagonale più esterno.

Andrea D’Aurelio

Lascia un commento