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SULMONA – “E’ stata una giornata tragica”. Racconta Pietro che all’epoca aveva appena nove anni. “Mio marito me lo ricorda sempre. Per poco non finiva sotto bombardamento anche lui. Cadaveri dappertutto”- interviene una commerciante di corso Ovidio mentre Dino, edicolante della stazione, ricorda la testimonianza vissuta dalla madre all’epoca dodicenne che si trovava nei pressi del nodo ferroviario. La tragedia di 75 anni fa rimbalza nelle piazze e nei quartieri della città di Sulmona. Perché il dolore nemmeno il tempo lo può cancellare. Il suono sinistro delle sirene alle 11.15 del 27 agosto 1943 annunciò l’arrivo degli aerei angloamericani che colpirono la stazione centrale. Furono distrutte la stazione ferroviaria e le diverse linee afferenti. Oltre all’inagibilità totale dell’importantissimo nodo ferroviario le bombe causarono la morte di oltre centocinquanta persone identificate e circa quattrocento feriti. Una vera carneficina frutto di una atroce violenza con i superstiti che urlavano sconvolti per le strade cittadine. Per Sulmona fu il primo dei numerosi bombardamenti che si avvicendarono dall’agosto 1943 al maggio 1944 e che seminarono terrore, morte e distruzione. Il capoluogo peligno non vuole dimenticare questa pagina drammatica e cruenta per tutta la comunità.

Andrea D’Aurelio

(Foto Reportage.com)

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