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SULMONA – Se non c’è il bus arriva il “taxi”. Si scherza ovviamente o, quantomeno, si cerca di sdrammatizzare. Perché i primi tre giorni del nuovo anno scolastico sono stati segnati da numerosi disagi che investono il trasporto urbano e regionale. Questa mattina, in località Fonte D’Amore, non è passato lo scuolabus che accompagna gli studenti alla scuola dell’infanzia del terzo circolo. Da quanto si è appreso tutto farebbe capo a un problema di comunicazione interna che si è andato a ripercuotere sulle famiglie dei più piccoli. Venti minuti di attesa davanti la fermata del bus fino a quando un’operatrice ha informato i genitori presenti che la corsa non sarebbe stata effettuata in questo sabato. Allora scatta un’altra corsa. Quella contro il tempo. Qualche genitore ha dovuto chiedere mezz’ora di permesso al lavoro. Ed è così che i veicoli personali sono diventati dei “taxi” per accompagnare i bimbi a scuola. Un disservizio che si è andato ad aggiungere a quello della Tua che attiva tutte le corse scolastiche regionali a partire da lunedì 16 settembre, in linea con il calendario scolastico. Ci sono però delle scuole autonome, come il De Nino-Morandi, che hanno avviato le attività didattiche da giovedì e per tre giorni gli studenti non hanno potuto beneficiare del trasporto pubblico. Per le corse scolastiche è stata una falsa partenza, fatta eccezione del servizio scuolabus che il Comune di Sulmona ha attivato per gli alunni della Lombardo-Radice. Una scelta che è stata apprezzata dalla consigliera comunale Roberta Salvati che torna sulla scena politica con un comunicato stampa. Per la consigliera Sulmona merita di più. Ci sono i gravi problemi irrisolti dell’edilizia scolastica, delle palestre da individuare non solo per la Lombardo-Radice ma anche per i Musp e la scuola media Capograssi. Per non parlare dell’erba che si trova a ridosso delle scuole. “Dispiace constatare che queste  mattine di inizio  scuola le erbacce sovrastavano le scuole di Sulmona e che questo biglietto da visita sia divenuto la cartina tornasole di un degrado generalizzato a partire dai parchi e a finire alle strade  cittadine : è un messaggio sbagliato da inviare a tutti i bambini e ragazzi della nostra città.La cura del bene comune è la base per una corretta crescita nel rispetto degli altri. Ma se questo rispetto non parte  dalle istituzioni, come si può pensare di educare gli altri al rispetto?”- fa notare Salvati per parlare poi del degrado pubblico, sistema videosorveglianza, dell’area Celestiniana. Un elenco di grandi temi citati nella nota la cui discussione però andrebbe ripresa nella sede dove la politica dovrebbe confrontarsi: il Consiglio Comunale.

Andrea D’Aurelio

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