banner
banner

SULMONA – Arriveranno in blocco intorno alle 13.30, orario in cui terminano le lezioni prima del turno pomeridiano, per riportare a casa i propri figli per permettere loro di consumare un pasto regolare anziché fargli mangiare il solito panino a scuola. E’ la “protesta” singolare e silenziosa che metteranno in scena domani i genitori degli studenti dell’Istituto Masciangioli, che frequentano le lezioni nei Musp dell’ex Caserma Cesare Battisti, all’indomani dello slittamento del servizio di refezione scolastica che doveva partire lo scorso 1 ottobre ma le verifiche presso i refettori e i locali degli edifici scolastici hanno allungato i tempi. A Palazzo San Francesco stanno facendo di tutto per rispettare l’impegno preso con le famiglie di avviare il servizio a novembre ma la strada resta in salita con sindacati e consiglieri di minoranza che in queste ore mantengono alta l’attenzione sulla vicenda che è in mano all’assessore comunale al ramo Anna Rita Di Loreto. Le famiglie però, senza dare troppo all’occhio, hanno deciso di lanciare un segnale agli amministratori comunali all’indomani anche dell’allarme arrivato dalla Cisl Medici e dal biologo-nutrizionista Giulio Maria Ranalli sul fatto che mangiare il panino a scuola tutti i giorni senza un regime alimentare adeguato porti pian piano a dei danni al livello della salute soprattutto per gli alunni della scuola primaria. “Abbiamo deciso di andare a riprendere i nostri figli a scuola proprio di martedì (domani,ndr) quando tutte le classi hanno il rientro pomeridiano, per far capire che il pranzo per la crescita dei nostri figli è un momento importante”- annunciano alcuni genitori. I Musp poi meritano un discorso a parte perché il 23 ottobre, data che sancisce il decorso del contratto, è sempre più vicino. In settimana dovrebbero arrivare le risultanze delle verifiche che il Comune ha condotto sull’ex Liceo Scientifico e sull’ex convento di Santa Caterina, i due immobili individuati come sede alternativa. Ma se salterà anche la soluzione dell’ultimo minuto non si escludono azioni di protesta, anche eclatanti.

Andrea D’Aurelio

Lascia un commento