banner
banner

SULMONA – E’ stato visto e analizzato con dovizia di particolari davanti al giudice togato del Tribunale di Sulmona, Giuseppe Ferruccio, il video della rissa con accoltellamento fra via Mazzara e via Carrese del novembre 2015. Il processo, aperto a dicembre 2016, giunge alla sua fase conclusiva. Oggi al primo piano del Tribunale di Sulmona si è presentato come teste l’ispettore superiore Daniele L’Erario che all’epoca dei fatti si occupò del caso assieme agli uomini della Squadra Anticrimine del Commissariato Ps di Sulmona. Le immagini della maxi rissa avvenuta all’esterno di un locale sono state riprese delle telecamere di videosorveglianza installate nella zona. E il giudice Ferruccio ha voluto delucidazioni e chiarimenti su alcune fasi dell’episodio che sono state passate al setaccio, con il supporto video, nell’aula del Tribunale. Una ricostruzione lucida e precisa quella operata dall’ispettore dell’Anticrimine che ha ricordato al giudice l’accoltellamento perpetrato ai danni di un 22 enne del posto, anche lui tra i quattro denunciati per rissa. Unico imputato del processo è G.B., 45 enne di Introdacqua, che attualmente è detenuto presso il carcere di Pescara per un’altra inchiesta. A lui viene contestato l’accoltellamento che sarebbe avvenuto all’interno del locale mentre la rissa sarebbe scoppiata fuori. “Non si riesce a capire chi ha subito e chi è l’aggressore. Dalle immagini si vede che anche l’imputato è stato aggredito”- è intervenuto il legale di G.B., Alessandro Margiotta. Erano le 4,15 del 7 novembre 2015, quando al 113 era arrivata la segnalazione di una rissa in corso in un locale dietro a piazza XX Settembre. Giunti sul posto, gli agenti non avevano trovato nessuna traccia dei contendenti, ma, poco dopo, dal pronto soccorso dell’ospedale, venivano avvisati della presenza di un giovane che era stato ferito alla spalla con una coltellata. Il ragazzo aveva rivelato agli agenti l’identità dell’aggressore affermando di essere stato ferito dall’imputato nel corso di una lite davanti a un locale nei pressi di via Carrese. Tornati sul posto, i poliziotti non avevano trovato il 45 enne ma erano riusciti a recuperare il coltello sporco di sangue che una dipendente del locale aveva gettato nel secchio della spazzatura. Le indagini successive portate avanti dalla squadra anticrimine hanno portato a scoprire, anche grazie alle immagini della videosorveglianza comunale e delle telecamere di alcune attività commerciali nelle vicinanze del locale, che si era trattato di una vera e propria rissa, per vecchi rancori, con il coinvolgimento di almeno 5 persone, tutte denunciate. Incrociando le testimonianze raccolte con le immagini e le tracce trovate, la polizia è riuscita a ricostruire quanto avvenuto quella notte: dopo l’aggressione all’interno del locale e il ferimento del giovane alla spalla, i due gruppi, quello del ventiduenne con i suoi amici e G.B. con la fidanzata, si erano fronteggiati all’esterno del locale, dando vita a una zuffa, al termine della quale anche l’accoltellatore aveva riportato qualche problema. In particolare, delle ferite al volto per le quali però non si è rivolto ai medici del pronto soccorso. Il prossimo 1 ottobre alle 15 è stata fissata dal giudice la discussione finale del processo. Al termine potrebbe arrivare la sentenza.

Andrea D’Aurelio

Lascia un commento