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SULMONA – Prima sarebbe stato accoltellato in una delle strade che collegano Pettorano sul Gizio a Sulmona e poi gettato in un fosso in un luogo diverso da dove è avvenuto il fatto. E’ giallo sull’aggressione perpetrata a un 27 enne senegalese che si trova ora ricoverato all’ospedale di Pescara dopo aver rimediato una prognosi di venti giorni. L’incredibile e grave episodio si è verificato qualche giorno fa mentre il giovane si stava recando sul posto di lavoro. Stando alle primissime informazioni e al racconto della vittima, il 27 enne sarebbe stato fermato da due persone che prima lo avrebbero aggredito verbalmente e poi uno di loro gli avrebbe sferrato una coltellata alla gola, provocandogli una ferita lacero-contusa larga due centimetri. Ma non finisce qui. Perchè i suoi presunti aggressori lo avrebbero caricato su un’auto e portato in un altro luogo per gettarlo in un fosso. Lì il 27 enne passa la notte e solo la mattina successiva è riuscito a tornare alla struttura di accoglienza. E’ stato quindi trasportato prima in ospedale per essere sottoposto a tutte le cure del caso e poi trasferito a Pescara dove è attualmente ricoverato. L’episodio resta avvolto nel mistero e saranno le indagini della Squadra Anticrimine del Commissariato di Sulmona, coordinata dall’ispettore superiore Daniele L’Erario, a far piena luce sulla brutale aggressione. Gli inquirenti stanno ricostruendo la dinamica dei fatti e hanno già ascoltato la vittima che peraltro parla benissimo la lingua italiana. Si chiama Sadio e in Senegal è attivista politico. Fa parte dell’associazione Ubuntu Onlus, è laureato in filosofia e presta servizio civile presso la Casa di Riposo dell’ex Casa Santa. Rappresenta quasi un modello di inclusione sociale. Per questo risulta inspiegabile l’aggressione. Nelle prossime ore potrebbe arrivare un nuovo impulso alle indagini. Vista la prognosi e le lesioni procurate con l’uso dell’arma, la magistratura interverrà d’ufficio.

Andrea D’Aurelio

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