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SULMONA – Una vetrina virtuale per gli imprenditori, con foto e video della loro attività, geolocalizzazione interattiva, collegamenti ai social e possibilità di chattare in tempo reale e informazioni di contatto. E’ questo e molto altro ancora “Io acquisto in città”, l’app presentata da Ascom Fidi Ascom Servizi Sulmona e realizzata da Adg tecnica che permette alle aziende e alle attività commerciali della zona di abbracciare la frontiera digitale. E’ la strada obbligata per un settore che deve rimanere al passo con i tempi. Ma l’app mira anche a promuovere il territorio attraverso un censimento dei cosiddetti punti di interesse ( luoghi simbolo e monumenti) ed eventi per permettere al turista di avere la Valle Peligna a portata di mano. Sono circa 80 le zone di interesse turistico censite mentre nel sistema dell’app sono entrare circa 90 aziende, molte delle quali di Sulmona. Anche negozi del centro storico che per sopravvivere devono gettare il cuore oltre l’ostacolo. Il commercio è cambiato e oggi non ci si può permettere più di restare dietro al bancone del negozio – avverte il presidente dell’Ascom Claudio Mariotti – Per questo, da sempre precursori di nuove formule commerciali innovative, abbiamo avviato questa app. Ora toccherà alla buona volontà dei commercianti fare il salto di qualità col digitale”. “Lo scopo è quello di promuovere il commercio del territorio e di mettere in rete le attività imprenditoriali – aggiunge Donato Petrella di Adg tecnica – alla base della cosa c’è l’intenzione di promuovere gli acquisti a chilometro zero, per questo non è prevista per ora la vendita online”. L’applicazione, già disponibile per dispositivi Android e Apple, consentirà ai negozianti di allestire una vetrina virtuale e di diffondere sconti e promozioni riservate ai loro clienti. L’attivazione del software consentirà di scaricare una carta elettronica che darà diritto a sconti nelle attività convenzionate. E’ traducibile in cinque lingue (italiano, inglese, francese, tedesco e russo) e mira a invertire la rotta di un commercio che stenta a risalire la china. D’altronde, a un anno dalla protesta di 230 esercenti, non è cambiato un granché. Gli uffici in centro storico non sono tornati, molte zone restano avvolte nel degrado, senza contare il caro affitti che mette in ginocchio le attività. Ma se le istituzioni sono sorde, gli imprenditori cercano di rimanere a galla. E l’app non può che essere in tal senso un’opportunità.

Andrea D’Aurelio

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