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SULMONA – Dalla serie di difficoltaÌ€ nel procedere al rinnovo dell’affidamento diretto dei servizi a Cogesa, alle recenti modifiche apportate dalla partecipata al proprio statuto fino ad arrivare all’acquisto azionario da parte di Asm. Il capogruppo di Avanti Sulmona Fabio Pingue passa dalle parole ai fatti e sulla vicenda Cogesa scrive ai sindaci di L’Aquila e Sulmona, rispettivamente Pierluigi Biondi e Annamaria Casini, ma anche all’amministratore unico di Cogesa Vincenzo Margiotta e ai Presidenti delle commissioni garanzia dei due enti, Elisabetta Vicini e Maurizio Balassone. In particolare Pingue chiede chiarimenti sulle “recenti modifiche apportate da Cogesa al proprio statuto, con le quali si è consentito di ammettere nella compagine societaria anche societaÌ€ partecipate, non sono state oggetto di approvazione dai parte dei consigli comunali giaÌ€ soci, con evidenti dubbi di regolaritaÌ€ della modificazione introdotta”. Pingue fa notare anche che “l’acquisto azionario da parte di Asm, non è supportato da nessun atto autorizzativo da parte degli organi deliberativi del Comune dell’Aquila e, dunque, appare privo di reale efficacia. Ad Asm sono state applicate da Cogesa, ormai da mesi, le tariffe agevolate previste per i soli soci. Beneficio, quantificabile in circa euro 200mila euro, di cui la partecipata aquilana si sarebbe avvantaggiata senza legittimo titolo”. Infine Pingue osserva che “a seguito delle intervenute dimissioni del precedente Amministratore di Asm spa, è stato recentemente affidato l’incarico a Paolo Federico che, in quanto anche sindaco del Comune di Navelli, eserciterebbe nell’assemblea Cogesa, il diritto di voto per entrambi gli enti, con patente conflitto di interessi”. “Questi atti, se non prontamente ovviati, comporteranno effetti gravemente pregiudizievoli sia per il Comune dell’Aquila, che per Asm spa, Cogesa spa. e anche per il Comune di Sulmona – avverte Pingue – quest’ultimo, in particolare, potrebbe riscontrare serie difficoltà nel procedere al rinnovo dell’affidamento diretto dei servizi a Cogesa spa, anche a fronte della sentenza di condanna già subita, qualora non avesse l’assoluta certezza che il requisito della prevalenza, necessario per la conservazione della natura di ente in house, non sia in alcun modo revocabile in dubbio”.

Andrea D’Aurelio

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