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SULMONA – Domani si saprà con certezza se sarà necessario o meno un intervento per le micro fratture riscontrate allo zigomo. Certo è che il commerciante aggredito sabato sera, fra corso Ovidio e piazza Carlo Tresca, ne avrà ancora per un po’ prima di riprendersi da quel pugno violento al volto. Dopo le prime cure prestate presso il locale pronto soccorso il 40 enne è stato trasferito all’ospedale San Salvatore dell’Aquila dove è stato rilasciato con un referto di 40 giorni di prognosi. Domani quindi dovrà tornare nel nosocomio del capoluogo per sottoporsi ad ulteriori accertamenti che dovranno stabilire se quelle micro fratture necessitano o meno di un’operazione. Ma andiamo con ordine. Tutto comincia la sera di sabato quando un bimbo di 11 anni è stato avvistato dal commerciante mentre faceva scoppiare un petardo nella fioriera della sua attività commerciale. Fin qua tutto bene o quasi. L’esercente si avvicina al bambino per far notare che quel gesto non andava fatto. Poi si intrattiene a parlare con lui e il padre, da dietro, lo avrebbe aggredito, sferrando un violento pugno prima di darsi alla fuga. Il minore è stato quindi preso in custodia all’interno dell’esercizio commerciale prima dell’arrivo della madre che lo ha riaccompagnato a casa. L’autore del gesto, un 30 enne di Sulmona, si sarebbe giustificato facendo notare che “il commerciante avrebbe preso una rincorsa verso il figlio come se volesse alzare le mani, poi fatto sedere per terra e sequestrato nell’attività”. Nulla di tutto questo per la vittima. “Lì c’erano almeno una decina di persone che hanno visto quello che è successo”- racconta il commerciante a Onda Tg- spiegando di essersi avvicinato al bambino e di aver chiesto conto di quello che stava facendo. “Mi ha detto se volevo fare a botte e quando mi sono avvicinato per parlarci, un uomo da dietro mi ha dato un pugno. All’inizio non sapevo che era il padre ma non ha fatto in tempo nemmeno a reagire che era già scappato. Il ragazzino si è quindi seduto per terra ma l’ho fatto entrare nel negozio, l’ho fatto sedere su una sedia fino all’arrivo della madre che si è anche dispiaciuta di quanto era avvenuto”- conclude il 40 enne. L’aggressore dovrà rispondere ora di lesioni gravissime visto che la denuncia scatterà d’ufficio dal momento che la prognosi supera i venti giorni. La Squadra Anticrimine del Commissariato di Sulmona, diretta dall’ispettore superiore Daniele l’Erario, sta cercando però di ricostruire con esattezza la dinamica dei fatti partendo dall’ascolto dei testimoni che non sono stati ancora individuati. Gli investigatori stanno cercando quindi di risalire a coloro che hanno assistito alla scena e che possono fornire elementi utili alle indagini che sono appena incominciate.

Andrea D’Aurelio

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