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SULMONA – “Interventi urgenti e straordinari tesi a fermare la mattanza che quotidianamente vede vittime gli agenti di polizia penitenziaria, che svolgono il proprio dovere al servizio dello Stato in strutture che ormai non garantiscono più alcuna sicurezza”. E’ quanto chiede al neo ministro della Giustizia il Segretario Generale del sindacato Polizia Penitenziaria Aldo Di Giacomo all’indomani della aggressione al carcere di Sulmona ai danni di un gruppo di detenuti di cui è rimasto ustionato. Il Segretario è pronto a portare il caso alla ribalta della cronaca e si appella al nuvoo ministro per chiedere l’abolizione del sistema di vigilanza dinamica. Secondo Di Giacomo “è inaccettabile assistere e subire passivamente l’escalation di violenza che da tempo, grazie alle scellerate scelte politiche poste in campo dal precedente Ministro della Giustizia e dai vertici dell’Amministrazione Penitenziaria quotidianamente gli appartenenti al Corpo sono costretti a subire. Chiedo come primo atto concreto, finalizzato a ristabilire la legalità all’interno delle strutture penitenziarie, l’abolizione del c.d. “sistema di Vigilanza Dinamica”, fortemente voluto dal precedente Ministro Orlando e dal Governo che egli rappresentava che ha permesso ai delinquenti rinchiusi nelle strutture penitenziarie di avere troppa libertà ed autogestione.” Poi arriva la solidarietà. “Esprimo tutta la mia solidarietà al personale coinvolto nel drammatico evento preannunciando. Se non dovessero giungere immediate risposte, preannuncio azioni eclatanti per portare all’attenzione della opinione pubblica la drammatica realtà di chi quotidianamente sacrifica la propria vita alle Istituzioni”- avverte Di Giacomo.

Andrea D’Aurelio

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