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PRATOLA PELIGNA – Stava scontando la misura cautelare degli arresti domiciliari con l’applicazione del braccialetto elettronico nella sua abitazione di Pratola Peligna quando, dopo aver preannunciato l’estremo gesto ai Carabinieri attraverso il centralino del 112, si è tolto la vita nel cortile di casa. È morto così Giuseppe Incani, 54 anni di Pratola Peligna, rinvenuto cadavere ieri sera, intorno le 22.30, dai militari della locale stazione che si erano precipitati sul luogo della detenzione domiciliare per evitare la tragedia. Purtroppo Incani è stato di parola. I Carabinieri lo hanno trovato impiccato nel cortile di casa, in una tettoia vicino il cancello, in un quartiere di campagna di Pratola Superiore. Sul posto sono arrivati anche i sanitari del 118 che non hanno potuto fare altro che constatare il decesso.  Incani era finito agli arresti domiciliari per aver aggredito, a colpi di martellate, il compagno della sua ex. Proprio la scorsa settimana era comparso davanti al collegio giudicante del Tribunale di Sulmona per difendersi dall’accusa. Nelle scorse settimane dal carcere è passato ai domiciliari. I suoi movimenti erano controllati con il braccialetto elettronico. Ieri sera ha meditato e messo in atto l’estremo gesto.  La salma è a disposizione della magistratura e probabilmente, già nella giornata di domani, il Sostituto Procuratore Aura Scarsella affiderà l’incarico per l’esame autoptico per sgomberare il campo da ogni dubbio e per verificare se dietro quel gesto ci possa essere anche una responsabilità di terzi. L’ipotesi di reato è quella di istigazione a carico di ignoti. Una tragica fine quella di Incani che ha scosso l’intera cittadina perché ogni morte, come del resto ogni vita umana, merita rispetto. Andrea D’Aurelio

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