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SULMONA – Ricorso al Prefetto contro il provvedimento del Questore. Il Coordinamento No Hub del Gas ha chiesto, a norma di legge, al Prefetto dell’Aquila Cinzia Teresa Torraco di annullare il provvedimento con cui il Questore Orazio D’Anna ha vietato la piantumazione di alcuni alberelli nel terreno di proprietà Snam, in località Case Pente, sul quale la multinazionale intende costruire la sua centrale di compressione del gas. “Chiediamo l’annullamento del divieto del Questore per la manifesta illegittimità dello stesso – scrive il Coordinamento nel ricorso – l’art. 17 della Costituzione italiana sancisce che possono essere vietate solo le “riunioni in luogo pubblico” e soltanto in presenza di “comprovati motivi di sicurezza e di incolumità pubblica”. “Quella preannunciata dagli ambientalisti non era una riunione in luogo pubblico ma un’azione simbolica per la salvaguardia del pianeta che si sarebbe svolta su un terreno privato. Pertanto nessuna competenza aveva il Questore di intervenire in merito, per di più con un provvedimento interdittivo preventivo. Inoltre, alla luce della Costituzione, il divieto del Questore è privo della necessaria giustificazione. Dove sono i “comprovati motivi” di cui parla la nostra Carta costituzionale? La semplice piantumazione di alcuni piccoli alberi avrebbe addirittura potuto mettere in pericolo la sicurezza e l’incolumità pubblica?”- si chiedono gli ambientalisti spiegando che “il Questore non si è limitato a proibire l’iniziativa. Ha fatto di più, prescrivendo che la stessa “si svolga nello stesso giorno e nello stesso orario in Sulmona, nel piazzale antistante il Cimitero cittadino, in forma di presidio fisso”. Ora, a parte la impossibilità di piantare alberi sul piazzale antistante il Cimitero, essendo lo stesso in cemento, ci domandiamo – scrive il Coordinamento nel ricorso – se la modalità prescritta dal Questore non avrebbe potuto creare, questa sì, qualche problema di ordine pubblico, trattandosi non solo di un luogo pubblico ma anche di un luogo sacro frequentato da cittadini in visita ai propri defunti”.

Andrea D’Aurelio

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