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SULMONA – Passa il controllo delle forze dell’ordine ma lui non risponde. Non aveva violato le disposizioni del giudice ma semplicemente si era trattato di un attacco di sonnolenza dovuto alle condizioni di salute. Un fuori programma che è costato caro a E.D.C., uno dei quattro giovani di Sulmona finito nel vortice dell’inchiesta denominata “Tallone D’Achille”, sul traffico di droga tra Chieti e Pescara. Per quell’episodio e per non aver risposto alle forze dell’ordine, il Gip del Tribunale di Sulmona aveva aggravato la misura cautelare con l’arresto fino a quando il Tribunale per il Riesame dell’Aquila ha revocato la misura degli arresti domiciliari, ripristinando le precedenti disposizioni dell’obbligo di dimora con il divieto di allontanarsi dalla propria abitazione in determinate ore del giorno. Il ricorso al Tribunale del Riesame è stato depositato dal legale di E.D.C., Stefano Michelangelo, che ha puntato sul fatto che il suo assistito non si era allontanato arbitrariamente dalla sua abitazione ma, durante il controllo, era in casa e dormiva per via dell’effetto di alcune terapie. L’istanza di Michelangelo è stata accolta e il giovane è tornato all’obbligo di dimora. Nell’ambito dell’operazione sono coinvolti altre tre giovani sulmonesi di cui uno ristretto ai domiciliari e due all’obbligo di dimora.

Andrea D’Aurelio

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