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SULMONA – “Non basta urlare lo sdegno, bisogna passare alle denunce, penali e alla Corte dei Conti. Faccio appello a chi ha competenze in materia, di segnalare i potenziali reati connessi. Studierò caso per caso, con persone di buona volontà, i contributi e avvierò esposti-denuncia alle Procure competenti, anche con l’aiuto di Italia Nostra di cui sono componente del Consiglio Direttivo Nazionale”. Ad affermarlo è Giovanni Damiani, componente del Direttivo di Italia Nostra, che annuncia il ricorso alla magistratura per il taglio dei pini lungo l’altopiano delle Cinquemiglia. La notizia battuta da Onda Tg non è passata inosservata. “L’altopiano sta praticamente cambiando volto in una delle strade, gestita dall’Anas, paesaggisticamente più belle d’Italia, tra i comuni di Rocca Pia, Roccaraso, Rivisondoli, Pescocostanzo, Castel di Sangro, via di accesso ai Parchi Nazionali e località turistiche d’eccellenza, e di attraversamento tra l’Adriatico e il Tirreno ( la storica “via degli Abruzzi”). La motivazione (presunta) è che il vento forte che ha raggiunto i 150 km/h, ha spezzato rami rimasti sulla strada per cui si procede al taglio dei fusti”- interviene Damiani anche se il taglio degli alberi era stato pianificato prima dell’ondata di maltempo. Per Damiani “quegli alberi che hanno dato prova di eroica resistenza a quelle condizioni ambientali (l’Altopiano è definito “la Siberia” d’Abruzzo) vennero piantati proprio per la sicurezza delle persone, affinchè potessero orientarsi e mantenersi sulla strada durante le bufere di neve. Inoltre avevano la funzione impedire lo smottamento del rilevato stradale dal momento che ai suoi lati a Primavera e in Autunno i campi sono completamente allagati. Oggi resta qualche palina a segnalare i margini della strada durante le bufere di neve, che peraltro diventano invisibili quando i fiocchi si congelano su di essi. Oggi ai viaggiatori, quando nevica è riservata una guida su una strada praticamente invisibile col rischio di impantanarsi”- conclude annunciato esposti a tutti gli organi competenti.

Andrea D’Aurelio

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