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SULMONA – Il maltempo di metà aprile danneggia ancora una volta le colture peligne. Corsi e ricorsi storici. Un episodio simile accadde un anno fa proprio fra la notte del 25 e 26 aprile mentre questa volta le temperature gelide sono arrivate subito dopo Pasqua recando danni visibili alla gran parte delle colture. “Ormai ci siamo quasi abituati”- affermano in coro gli agricoltori peligni- sollecitando misure di risarcimento danni e chiedendo agli enti preposti di rivedere anche le condizioni. “Non si possono rimborsare solo gli agricoltori che hanno subito il 70 per cento dei danni”- aggiungono. Immediata la rassicurazione dell’assessore regionale alle politiche agricole Dino Pepe. “Ho già provveduto ad attivare i miei uffici per la verifica di eventuali danni che possano rientrare in quanto previsto dal D.Lgs 102/2004, unico strumento normativo a disposizione per il risarcimento di alcuni danni da calamità naturali”- fa sapere l’assessore. Il decreto prevede interventi compensativi, esclusivamente nel caso di danni a produzioni e strutture non inserite nel Piano assicurativo annuale, finalizzati alla ripresa economica e produttiva delle imprese agricole che hanno subito danni da calamità naturali nonché le avverse condizioni atmosferiche. Il decreto prevede inoltre misure volte ad incentivare la stipula di contratti assicurativi contro i danni della produzione e delle strutture. Le aziende che ne fanno richiesta devono ricadere all’interno dei territori delimitati ed avere subito, a causa delle avversità dichiarate eccezionali, un danno sulla produzione lorda vendibile non inferiore al 20% se ubicate in zone svantaggiate e non inferiore al 30% se ubicate nelle altre zone.

Andrea D’Aurelio

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