SULMONA – Una corsa perfetta piena di buoni auspici. Con il nostro amarcord dedicato alla “Madonna che scappa in piazza”, arriviamo a quel 20 aprile 2014, la domenica baciata dal sole che fece riversare nella centralissima piazza Garibaldi di Sulmona una fiumana di gente. In ogni angolo del plateatico. In ogni balcone. Dietro ogni finestra che guarda sulla principale piazza cittadina, chiusa dall’acquedotto svevo e dalla chiesa di San Filippo, anche loro, in fondo, silenziosi protagonisti della Pasqua sulmonese. Si contavano circa 20mila persone. È stata una corsa di quelle che la tradizione contadina e antropologica avrebbe letto come auspicio di una stagione ricca e propizia. Una corsa di una manciata di secondi, eppure capace di comunicare ogni anno un’emozione intensa. Ai sulmonesi, ovviamente. Ma anche ai numerosi turisti. Sotto uno splendido sole primaverile il rituale riuscì alla perfezione. Dopo le tre tradizionali bussate la statua della Madonna iniziò il suo cammino verso il Fontanone. “Pronti, a puz’, via†(pronti, a polso, via). È il segnale per la corsa. Breve, bellissima, priva di esitazioni, verso la statua del Cristo risorto sistemato nei pressi dell’acquedotto. E poi solo la gioia dei confratelli, del pubblico, dei fedeli. Tra lacrime e preghiere. Il nostro viaggio prosegue domani con l’edizione 2015.
Andrea D’Aurelio