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CASTEL DI SANGRO – Carcere a vita per due dei tre romeni che uccisero di botte un anziano a Castel Di Sangro mentre l’altro si è beccato dieci anni di reclusione. La Corte d’Assise, accogliendo  la richiesta del Pm, ha condannato all’ergastolo  A.S. di 42 anni e  D.U. di 34 anni mentre ha comminato una pena meno afflittiva per A.I. di 39 anni che si pentì e si recò in caserma. Tutti e tre  nella notte del 3 giugno 2017 si resero responsabili dell’aggressione costata la vita all’anziano. I tre erano già in carcere, a Teramo e Pescara, dove i provvedimenti giudiziari sono stati eseguiti. I tre malviventi, poco dopo la mezzanotte, si introdussero all’interno dell’abitazione di Domenico Di Luia, 79 anni, con l’intenzione di perpetrare un furto. Scoperti dall’anziano, i tre non esitarono ad aggredirlo, con calci e pugni, colpendolo sul volto e sul corpo e poi lasciandolo agonizzante in terra, fuggendo dopo aver comunque rubato alcuni oggetti d’oro di modesto valore economico. Uno dei tre malviventi, però, ebbe un rimorso di coscienza, resosi conto della gravità dell’azione criminale portata a termine. Poche ore dopo i fatti uno dei tre si presentò al comando della compagnia carabinieri di Castel di Sangro per raccontare quanto avvenuto, fornendo i dati dei due complici e soprattutto indicando l’abitazione dove il reato era stato commesso. Una condotta che la Corte d’Assise ha tenuto in considerazione per comminare la pena a dieci anni di reclusione anzichè l’ergastolo. Le immediate ricerche, estese a tutto il territorio dai militari del nucleo operativo e radiomobile di Castel di Sangro e della stazione di Pescocostanzo, permisero, in tempi brevi, di individuare e trarre in arresto i responsabili del fatto. L’anziano, ritrovato dai carabinieri a terra privo di conoscenza, fu immediatamente soccorso dal personale del 118 e trasportato all’ospedale di Castel di Sangro. A causa delle botte subite e sferrate dai malviventi senza pietà all’uomo venne diagnosticata una importante lesione cerebrale e, successivamente, fu trasferito con urgenza, in prognosi riservata, all’ospedale civile di Teramo per essere sottoposto a un delicato intervento chirurgico. I tre rumeni, vennero arrestati con l’accusa di rapina e lesioni personali aggravate e posti a disposizione dell’Autorità Giudiziaria di Sulmona. Nell’immediatezza dei fatti, i carabinieri del nucleo operativo sequestrarono i capi di vestiario indossati dai tre al momento dell’aggressione, che vennero trasmessi al reparto Investigazioni scientifiche di Roma per essere sottoposti a esami tecnico-biologici, i cui esiti hanno consentito di fornire ulteriori riscontri investigativi. Dopo mesi di lunga agonia, il 26 ottobre 2017, Domenico Di Luia è purtroppo deceduto. Le risultanze dell’autopsia eseguita sul corpo della vittima, hanno permesso di ricondurre il decesso dell’anziano alle gravi lesioni patite in seguito all’aggressione, lesioni dalle quali non si è più ripreso. Oggi è arrivata la pensante condanna. Per quella rapina che poi si è “trasformata” in omicidio i romeni dovranno restare  in cella. Due di loro non uno, dieci o trent’anni. Ma tutta la vita.

Andrea D’Aurelio

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