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L’AQUILA – Nell’inaugurazione del nuovo anno giudiziario della Corte di Appello di L’Aquila la presidente Fabrizia Francabandera ha fatto accenno anche a Fabrizia Di Lorenzo, “ragazza di Sulmona – ha ricordato – che ha trovato la sua fine assurda a Berlino, citta’ simbolo delle tragedie del ‘900, oggi di un’Europa che, dopo decenni di pace, fatica a ritrovare la spinta ideale che porto’ alla sottoscrizione dei Trattati di Roma, di cui ricorre tra poco il 60esimo anniversario. Questi trattati, allora, sembrarono realizzare l’idea della crescita nella liberta’ e nella pace”. “Fabrizia – ha aggiunto la presidente della Corte – che ha raccontato ancora una volta, nel compiersi della sua tragedia personale, la ‘meglio gioventu’ del nostro fragile tempo, la ‘generazione Erasmus’, i nostri figli che parlano le lingue, aprono la mente ad altre culture, viaggiano e lavorano all’estero, si mescolano con i loro coetanei di tutti i paesi. Mi piace immaginarli come cittadini europei per vocazione, per scelta personale, non – o almeno non solo – per la necessita’ di sottrarsi alla disoccupazione che purtroppo affligge il nostro Paese”. Il ricordo di Fabrizia è ancora vivo anche a Sulmona. Solo dieci giorni fa nella sua comunità parrocchiale di San Giovanni Capestrano è stata celebrata con una Santa Messa in suffragio della 31 enne di Sulmona con una grande partecipazione della città. Fabrizia è diventata la figlia, la sorella, l’amica di tutti.

Andrea D’Aurelio

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