banner
banner

SULMONA – Un lungo cantiere per sistemare la pavimentazione e rendere più appetibile la fruizione del centro storico ma la polemica già è entrata nel vivo. Al via i lavori di riqualificazione del centro storico. Ad essere interessate dalle operazioni di restyling saranno quattro aree, nello specifico le zone nei tratti da Piazza XX Settembre a Corso Ovidio dal civico 162 a 217, dal civico 133 al 160, la porzione di via Mazara fino al civico 13 e un’area inerente Piazza del Carmine. Gli interventi, che dureranno circa un mese e mezzo, riguarderanno soprattutto il rifacimento della pavimentazione con cubetti di porfido in diversi punti, la sistemazione di nuovi arredi urbani in massello di travertino, come panchine, cestini per i rifiuti, fioriere. Saranno sostituite le lampade al sodio con proiettori al led. Un nuovo look che coinvolgerà anche piazza XX Settembre e lo slargo a ridosso dell’acquedotto lungo Corso Ovidio, vicino piazza Carmine, in cui sarà realizzata una nuova pavimentazione con lastre di porfido e saranno collocati nuovi arredi urbani. Per il vice sindaco e assessore comunale ai lavori pubblici Nicola Angelucci “si tratta di lavori inseriti nel piano triennale delle opere pubbliche, per un importo complessivo pari a circa 300 mila euro, che consentiranno anche una migliore fruizione degli spazi da parte di turisti e cittadini, nell’ottica di una valorizzazione e salvaguardia del centro storico, caratterizzato da un importante patrimonio storico e architettonico”. Non piace però a qualche sulmonese e alla consigliera di Forza Italia Elisabetta Bianchi l’idea di abbattere il pino secolare di piazza Del Carmine. “Un progetto incomprensibile che prevede una diversa distribuzione degli spazi verdi, lo spostamento della fontanella ed un nuovo, discutibile allestimento degli arredi urbani (panchine e cestini) nonché l’eliminazione delle piante ora presenti ivi compreso il pino che svetta sull’acquedotto medievale”- fa notare la Bianchi. Probabilmente dovrà cambiare anche la collocazione di quello che per anni è stato il “regno degli anziani”.

Andrea D’Aurelio

Lascia un commento