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SULMONA – Per la sdemanializzazione bisogna attendere il nulla osta della Regione come anticipato nei giorni scorsi da Onda Tg, ma da Palazzo San Francesco stanno andando avanti con l’iter per la progettazione riguardante gli interventi di riqualificazione dello chalet dell’Eremo di Celestino V. Con determina numero 418 dell’11 luglio scorso, firmata dal Dirigente del quarto settore Amedeo D’Eramo, è stato approvato il preventivo di spesa “per l’esecuzione del servizio attinente l’ingegneria e l’architettura consistente nella progettazione definitiva/esecutiva per la riqualificazione dell’area celestiniana di S. Onofrio”. Il preventivo è di 28 mila euro circa per avviare le fasi che porteranno al progetto, fermo restando che l’affidamento del servizio avverrà mediante espletamento di gara ufficiosa previa acquisizione di offerte da parte degli operatori economici. Insomma ci voleva l’ennesimo appello dell’associazione Celestiniana, arrivato dopo il furto di 7 mila euro perpetrato ai danni della cucina dello Chalet, per rimettere in moto la parte procedurale. Ci sono 600 mila euro da spendere come concordato tra Comune, Mibact e Regione. Come si intende intervenire in quell’area? Nella delibera si fa l’elenco delle cose da fare. Si partirà con la sistemazione della strada di arroccamento con la conversione a percorso pedonale botanico-naturalistico, per arrivare al recupero e valorizzazione dello chalet con realizzazione di servizi igienici a norma, zona ristoro, struttura coperta esterna a vetrate per consentirne l’uso nel periodo invernale; la sistemazione del piazzale con realizzazione di un belvedere panoramico e con accesso/parcheggio ai mezzi di servizio da ottenere sotto il livello del plateatico tramite uno sbancamento di modesta entità. La realizzazione della struttura leggera consentirebbe la rimozione dei gazebo pericolanti e delle altre strutture di arredo esterno ormai degradate. Ma non finisce qui. E’ previsto anche un intervento di messa in sicurezza e adeguamento del sentiero di accesso all’Eremo, consistente nella sistemazione del fondo del sentiero, , rifacimento di passamano e staccionate nei punti più impervi, sistemazione di punti di illuminazione a pannelli solari per la fruizione serale, realizzazione di una rete di sensori per il monitoraggio dei movimenti del terreno a fini di prevenzione dei rischi, creazione e di una piccola vasca di raccolta acque per la fornitura idrica dell’eremo con opere idrauliche. Ora bisognerà attendere il nulla osta della Regione visto che quell’area è gravata da uso civico.

Andrea D’Aurelio

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