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SULMONA – Una distribuzione più equa e ragionata dei migranti sul territorio provinciale mediante l’attivazione di un sistema che permetta di uscire da un contesto di emergenza. La Prefettura dell’Aquila cambia il modo di accogliere i migranti e lancia il progetto Sprar (Sistema Protezione per richiedenti asilo e rifugiati). Un metodo che è stato proposto direttamente dal Prefetto Giuseppe Linardi, questa mattina, ai sindaci del Centro Abruzzo riuniti in assemblea a Palazzo San Francesco. Gli amministratori hanno dato l’ok all’approfondimento del progetto ma hanno ribadito perplessità e contrarietà sulla gestione del flusso dei migranti, soprattutto nei centri montani. Le maggiori problematiche sono state avanzate dai sindaci dell’Alto Sangro. Il primo cittadino di Castel Di Sangro Angelo Caruso ha fatto notare come nella frazione di Roccacinquemiglia su 120 abitanti 60 sono migranti con la popolazione che chiede di rallentare il flusso di arrivi. Dal sindaco di Roccaraso Francesco Di Donato arriva un si al progetto Sprar ma un no categorico all’ospitalità di altri migranti dal momento che- ha fatto notare- “il maggior numero di profughi presenti sul territorio provinciale si trovano proprio nelle nostre zone”. Da Introdacqua arriva un “ni” ma già lo scorso anno il Consiglio Comunale deliberò le sue perplessità. A chiedere ai suoi colleghi di fare rete è il sindaco di Sulmona Annamaria Casini. “Se la norma ci dà la possibilità di programmare questo discorso e di diventare protagonisti e orientare il lavoro dei privati, non ci devono essere preclusioni a priori”- incalza l’inquilina di Palazzo San Francesco. Tira la somme il Prefetto Linardi. “Si va verso una migliore distribuzione dei migranti rispetto una gestione diretta ai sindaci che stabilirebbero le modifiche da apportare sul loro territorio e i Prefetti potrebbero redistribuire il numero dei migranti evitando concentrazioni solo su alcune zone”- ribadisce Linardi che ottiene il placet dei sindaci del Centro Abruzzo per andare avanti con la fase due del progetto Sprar per capire se e come realizzarlo nelle singole comunità.

Andrea D’Aurelio

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