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SULMONA – “Mia madre è tornata a casa e passerà il Natale in serenità. Dobbiamo tutto all’ospedale di Sulmona che è riuscito a salvarle la vita”. A raccontare un caso di buona sanità a Onda Tg è il signor Antonio, originario di Corfinio, che è al settimo cielo per la sua anziana madre di 78 anni che ha superato un delicato intervento chirurgico, eseguito dai sanitari del locale nosocomio. La donna ha affrontato anche quattro mesi di degenza ospedaliera al termine dei quali è stata dimessa ed è tornata a casa, giusto in tempo per le festività natalizie. Tutto è cominciato in un altro giorno di festa, lo scorso 15 agosto, quando la 78 enne è stata ricoverata d’urgenza in ospedale per una pancreatite acuta necrotico-emorragica. Le speranze si erano quasi spente visto il quadro clinico e il suo stato di salute. I familiari sapevano che la situazione non era delle migliori e sottoporre la donna all’intervento chirurgico sarebbe stato comunque un rischio. Ma lo staff del reparto di chirurgia, guidato dal responsabile Mauro Favoriti, è riuscito a portare a termine l’asportazione del pancreas nel migliore dei modi. Un’operazione delicatissima che si esegue nei migliori centri d’Italia. Eppure anche a Sulmona i sanitari hanno agito con estrema professionalità, salvando la vita all’anziana signora, al termine di un intervento che sicuramente non si può definire di routine. Ma il tutto si è reso possibile grazie alla collaborazione con il reparto di anestesia e rianimazione, coordinato dal primario Vincenzo Pace che ha preso in carico la donna anche nella fase post operatoria per la degenza e per tenere sotto controllo tutti i parametri. “Voglio ringraziare questi due bravi dottori che sono stati fondamentali in ambedue le fasi”- sottolinea Antonio- “per una volta è bene che si parli di buona sanità. Io ho notato tutto e ho visto dei medici all’avanguardia, che hanno operato con grande professionalità. Sono soddisfatto e felice di poter passare il Natale in casa con mia madre”. Una buona notizia che balza agli onori delle cronache e rende giustizia alle risorse umane del nosocomio che soffre l’annosa carenza di personale. Sono i medici, alla fine, a fare la differenza.

Andrea D’Aurelio

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