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SULMONA – “Questa non è più politica ma è fame di distruggere gli altri, tra i quali i 240 dipendenti”. A parlare ai microfoni di Onda Tg nell’edizione serale andata in onda poco fa è l’amministratore unico del Cogesa, Vincenzo Margiotta, che ha deciso di ricorrere alla magistratura dopo la richiesta presentata da sei amministratori dei comuni soci che hanno sollecitato la società a sospendere i bandi per le assunzioni-stabilizzazioni perché quanto riportato nel verbale della seduta del controllo analogo del 18 settembre scorso “non corrisponde a quanto in realtà accaduto”. Di fronte a un’accusa di falso, l’avvocato-Presidente non ha retto e ha deciso di presentare un esposto in Procura per tutelare l’immagine della società che amministra. Ma andiamo con ordine. Tutto comincia con la “bocciatura” delle assunzioni da parte del Dirigente del settore contabile di Palazzo San Francesco, Filomena Sorrentino, che le ha definite “antieconomiche e incoerenti” come annunciato in anteprima lo scorso 26 settembre da questa testata. Ieri sei amministratori hanno sollecitato il Cogesa a revocare il verbale del 18 settembre non senza rimarcare che “la razionalizzazione delle risorse pubbliche è un principio cardine nell’attività degli enti pubblici e il parere autorevole di una dirigente del Comune capofila non può essere derubricato a mera opinione ma, al contrario, deve assumere un’importanza rilevante e decisiva nell’orientare gli atti amministrativi conseguenti”. Un piano assunzionale così consistente”- osservano Antony Leone, Marco Moca, Gabriele Gianni, Mario Ciampaglione, Guido Angelilli e Stefano Di Mascio “deve essere approvato dal Comitato ristretto del controllo analogo dei sindaci e preventivamente votato dai consigli comunali dei Comuni soci che devono esercitare un chiaro e definito atto di indirizzo, così come è stabilito dai provvedimenti normativi in materia”. I sindaci precisano quindi che “la formale comunicazione nasce dalla necessità di vedere revocato il verbale visto che quanto verbalizzato non corrisponde assolutamente a quanto realmente accaduto”. Una sollecitazione che ha mandato su tutte le furie Margiotta che non ci ha pensato due volte ad andare in Procura. “Ho sempre pensato di sopportare tutto, ma ora per salvaguardare Cogesa devo necessariamente denunciare”- tuona Margiotta- “non è più un attacco politico ma stanno distruggendo Cogesa e i suoi dipendenti”. La vicenda delle assunzioni e la relativa delibera finiscono quindi nel mirino della magistratura tirata in ballo per accertare eventuali responsabilità.

Andrea D’Aurelio

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