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SULMONA – Il nuovo ospedale è stato regolarmente autorizzato dal Comune per l’esercizio come pure nei giorni scorsi sarebbe arrivato il via libera per attivare il cronoprogramma del trasferimento di servizi e reparti ma il cantiere non viene ancora smantellato. A constatarlo di persona è stata Catia Puglielli, coordinatore Tdm, nel corso del blitz effettuato nei giorni scorsi sull’area del nuovo nosocomio inaugurato in pompa magna il 4 dicembre 2018. Eppure il nuovo ospedale non solo non è entrato in funzione ma non è stato ancora riconsegnato materialmente alla Asl Avezzano-Sulmona-L’Aquila dal momento che con il mantenimento in loco del cantiere viene meno il passaggio di consegne, fermo restando che i lavori all’interno del presidio sono terminati da tempo anche se mancano alcuni arredi come si evince dalle delibere pubblicate sull’Albo Pretorio della Asl. Per la Puglielli si tratta di un passaggio formale non di poco conto tant’è che la stessa ha già presentato istanza di accesso agli atti, oltre a richiedere un incontro con il Comune di Sulmona. Un altro cantiere si aprirà lunedì prossimo per il rifacimento dell’asfalto e sistemare le vie d’accesso. Mentre dall’altra parte, nei pressi del nuovo pronto soccorso, ci sono ancora le transenne del cantiere originario senza il cartello di inizio e fine lavori che è stato rimosso. “L’unico cantiere deve ancora essere riconsegnato. Per questo voglio capire in quali termini è stata rilasciata l’autorizzazione all’esercizio visto che la legge regionale 32/2007 stabilisce che bisogna tener conto delle esigenze in materia urbanistica ed edilizia”- interviene Puglielli che si chiede pure se sia stata fatta la variante al piano regolatore. “Vorrei colloquiare con il Comune di Sulmona perché ai cittadini va data una risposta chiara e precisa”- conclude il coordinatore Tdm. Intanto entro ferragosto l’ospedale, il primo antisismico in Abruzzo, potrebbe entrare in funzione salvo l’attuazione del seguente cronoprogramma: il primo ad entrare sarà il Dipartimento Chirurgico collegato con le sale operatorie per passare poi al Dipartimento Medico e per finire con il pronto soccorso e radiologia. E’ evidente però che qualcuno deve prendersi la briga di rimuovere il cantiere altrimenti parliamo sempre di un plesso che non è nella piena disponibilità dell’azienda sanitaria.

Andrea D’Aurelio

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