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BUSSI SUL TIRINO – “Ho messo cinque cartelli che indicano l’autovelox. L’obiettivo non è quello di fare cassa ma di ridurre la velocità”. A parlare a Onda Tg è il sindaco di Bussi sul Tirino, Salvatore La Gatta, che interviene a margine delle polemiche scaturite dalla pioggia di contravvenzioni comminate agli automobilisti che sono passati, da giugno ad oggi, per l’autovelox “killer”, lungo la statale 153. Fra i multati ci sono anche diversi sulmonesi e peligni. L’ultimo caso originale, raccontato dalla nostra emittente, riguarda proprio il sulmonese F.T. che è stato beccato per ben undici volte, da luglio ad agosto, ma la maggior parte delle sanzioni amministrative gli sono state notificate oltre il temine dei novanta giorni. L’uomo ha quindi annunciato il ricorso al giudice di pace ma ci sono anche associazioni, come la Codacons, che stanno promuovendo un’azione collettiva contro la serie di multe. Il sindaco si difende e spiega le ragioni che hanno spinto il Comune a installare l’autovelox. “Stiamo parlando di un tratto di strada di circa trecento metri che raggruppa una decina tra uscite e attraversamenti. Lì c’è anche la Villa Comunale, dove giocano i bambini, che l’anno scorso sono stato costretto a chiudere per evitare incidenti”- interviene La Gatta ricordando che negli ultimi anni si sono verificati ben cinque incidenti mortali, quasi sempre perché le automobili coinvolte sfrecciavano ad altissima velocità. Ci sono anche case sotto il livello della strada. Ma su una cosa il sindaco non transige: “ci sono cinque cartelli che indicano l’autovelox. E’ una bugia sostenere che non è segnalato”. La Gatta ricorda che su quel tratto di strada esiste già il limite di velocità di 70 km/h e che dal 3 al 23 giugno il Comune ha effettuato anche una fase di sperimentazione nel corso della quale, tutte le multe comminate, sono state annullate. “Non ci aspettavamo tutte queste sanzioni. Io non sono contrario ai ricorsi ma non si possono fare per i motivi che leggo”- riprende il sindaco che conclude: “se volevo fare cassa mettevo il limite a 30 km/h”. La class action però sarebbe pronta per la pioggia di ricorsi contro le sanzioni comminate negli ultimi mesi.

Andrea D’Aurelio

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