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SULMONA – La Regione taglia fuori le piccole e medie imprese dal bando del microcredito costituite in Srl. E’ quanto denuncia la Confesercenti Abruzzo che non ci sta a digerire la misura emanata dalla Regione che- secondo l’associazione di categoria- tiene conto solo di alcune categoria di piccole e medie imprese. Il bando emanato dalla Giunta Regionale sul “Microcredito” inserisce non a caso tra i beneficiari che potranno accedere alla concessione dei finanziamenti solo le microimprese che hanno la forma giuridica di ditta individuale, di società di persone e di società cooperative. Sono escluse le piccole e medie iImprese costituite in forma di società a responsabilità limitata, sia semplificata che ordinaria. Sicuramente sarà stato frutto di una sottovalutazione da parte della Giunta, in quanto le Srl rappresentano la maggior parte delle imprese regolarmente operanti e un tessuto produttivo di notevole entità. «Va sottolineato come il Bando della Regione Abruzzo contrasta con quanto previsto dal Decreto del 18 marzo 2015 – ha dichiarato Pietro Leonarduzzi, responsabile della Confesercenti Valle Peligna – Con questo Decreto, infatti, si prevede che i soggetti beneficiari del Microcredito sono tutte le Piccole e Medie Imprese, le quali che possono chiedere il riconoscimento e la concessione della garanzia diretta». In sostanza, lo Stato sostiene che possono accedere al microcredito tutte le PMI così come definite dalla normativa: sono definite PMI le imprese che hanno meno di 250 addetti e un fatturato sotto i 50 milioni di euro, oppure un bilancio totale sotto a 43 milioni di euro. «Abbiamo l’impressione che la Giunta Regione abbia una visione strabica della problematica – ha concluso Pietro Leonarduzzi – L’Abruzzo ingiustamente discrimina le Srl che coprono gran parte della produzione di beni e servizi, soprattutto dell’artigianato, e che operano in un vasto territorio quale la Valle Peligna, l’Alto Sangro, la Valle del Sagittario e la Valle Subequana».

Andrea D’Aurelio

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