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SULMONA – Hanno dovuto lottare per farsi riconoscere l’invalidità civile, volta alla richiesta di esenzione dalla spesa sanitaria, e alla fine la giustizia ha dato loro ragione. La storia che vede protagoniste due persone del posto rimette al centro dell’attenzione le numerose battaglie condotte dagli utenti per il riconoscimento dell”invalidità civile e non solo. Nell’ultimo periodo la Asl Avezzano-Sulmona- L’Aquila è stata condannata per ben tre volte al pagamento delle spese legali, come si evince dall’Albo Pretorio dell’azienda sanitaria. Il primo caso riguarda la sulmonese L.C. che, assistita in giudizio dall’avvocato del foro di Sulmona Valentino Zurlo, ha intentato la causa contro il verbale Inps e Asl che gli avevano riconosciuto un’invalidità civile inferiore al 67 per cento.  Come da protocollo la donna si era prima rivolta al medico di base per il rilascio del certificato telematico  da inviare all’Inps. E’ stata poi la volta della visita da parte della commissione preposta che ha riconosciuto alla donna un’invalidità al di sotto della soglia minima per richiedere l’esenzione. La donna, per il tramite del suo legale, ha impugnato il verbale e il Tribunale ha nominato il Ctu la cui valutazione è stata contestata dalle parti citate in giudizio. Il ricorso di primo grado si è chiuso con la sentenza del giudice che ha condannato la Asl al pagamento delle spese legali e ha riconosciuto l’invalidità civile del 67 per cento alla signora. La sentenza è stata poi appellata dall’azienda sanitaria, condannata anche in secondo grado dalla Corte d’Appello. Da qui la determina Asl che stabilisce di “liquidare in favore dell’avvocato Zurlo la somma complessiva pari a 2392, 96 euro). Un caso simile è capitato anche a G.C., un uomo residente in Valle Subequana, che aveva chiesto un’invalidità civile del 54 per cento, non riconosciuta dalla commissione preposta. Il Tribunale, con apposita sentenza, gli ha riconosciuto un’invalidità del 74 per cento. Le battaglie quindi vanno avanti e il problema si presenta non solo per gli aspiranti invalidi ma anche per i meno abbienti. Il solo rilascio del certificato  che permette l’accesso alle prestazioni assistenziali e previdenziali ha un costo che oscilla dagli 80 ai 130 euro. Una somma non proprio irrisoria per chi non riesce nemmeno ad arrivare alla terza settimana del mese. Da qui la proposta che era arrivata nel febbraio scorso dal coordinatore del Tribunale per i diritti del Malato, Catia Puglielli, che aveva pensato di chiamare a raccolta i medici di base per il rilascio gratuito delle certificazioni, previa presentazione Isee da parte dei richiedenti.  Una proposta che resta sempre attuale.

Andrea D’Aurelio

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