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SULMONA – “In questo momento di difficoltà su più fronti deve essere forte il richiamo all’importanza della cultura”. Così il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, intervenendo a Sulmona alla giornata conclusiva del convegno internazionale di studi ovidiani per celebrare il bimillenario della morte del poeta sulmonese. Un fuori programma quello del Capo dello stato dal momento che il suo discorso non era affatto scontato. Dopo i saluti istituzionali del sindaco di Sulmona Annamaria Casini e del Presidente della Regione Abruzzo Luciano D’Alfonso, Mattarella ha preso la parola sottolineando come “la nostra identità si collega alla cultura, solo così si può affrontare il futuro. Questa straordinaria condizione culturale ci rende forti anche su altri fronti, come quello economico e sociale” ha detto in un altro passaggio il Capo dello Stato salutando i sindaci e ringraziandoli “per la faticosa, ma preziosa opera”. Non poteva mancare il riferimento al terremoto dell’Aquila di otto anni fa e alla tragedia di Berlino dove ha perso la vita la sulmonese Fabrizia Di Lorenzo. Mattarella ha lasciato il teatro Caniglia facendo gli auguri “a Sulmona, all’Abruzzo e al Paese”. Poi in automobile è tornato in località Incornata per raggiungere l’eliporto ve rientrare al Colle. A mezzogiorno in punto il Presidente della Repubblica lascia Sulmona.

Andrea D’Aurelio

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