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SULMONA – Si sentono a casa, in famiglia, sotto lo stesso tetto. E hanno organizzato un gesto dimostrativo fuori la Casa di Riposo Santa Lucia, che per loro è una seconda casa, all’indomani del blitz effettuato dai Nas di Pescara che hanno rilevato alcune irregolarità amministrative nella struttura. Nulla che non si possa risolvere. Ma i parenti degli ospiti della Casa di Riposo hanno deciso di alzare la voce per far sapere che quella struttura funziona. Non un gesto contro qualcuno. Si sa che ognuno fa il suo lavoro e le anomalie che si riscontrano devono essere segnalate per adottare gli opportuni accorgimenti. Ma l’intento dei parenti è quello di spendere una parola a favore della Casa di Riposo. Anche due. “Nel rispetto dei ruoli, sapendo che l’aspetto burocratico a noi non ci compete, vogliamo mettere in evidenza che la struttura funziona e lo diciamo noi che abbiamo affidato al personale e allo staff quanto abbiamo di più caro, le nostre mamme e i nostri genitori”- intervengono i congiunti. C’è chi parla di “seconda casa”. Chi non si accontenta e definisce la struttura una “splendida casa”. Poi c’è il professore che mette le cose in chiaro. “Mia mamma è stata praticamente miracolata. Ora balla e si diverte”- tiene a rimarcare. Per non parlare poi dei due sulmonesi, fratello e sorella, che hanno commosso tutti. “Nostra madre è venuta a mancare la scorsa settimana. E fino agli ultimi giorni abbiamo ricevuto un trattamento encomiabile. Anche noi siamo stati confortati, giorno dopo giorno, nei momenti difficili”- concludono. Nessuno ha messo in dubbio la professionalità e l’abnegazione dello staff della struttura ma loro, i parenti degli ospiti, hanno voluto rispondere con il senso di appartenenza al clamore che la vicenda ha suscitato.

Andrea D’Aurelio

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