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SULMONA – Il braccialetto elettronico non arriva e S.D.L., il sulmonese arrestato per il blitz nell’ex centro di accoglienza, resta in carcere in attesa dell’arrivo del dispositivo, nonostante la decisione del Tribunale del Riesame dell’Aquila che aveva alleggerito la misura cautelare emessa dal gip del Tribunale di Sulmona Marco Billi e confermata dal giudice Daniele Sodani. Un particolare che ha spinto l’avvocato Alberto Paolini a presentare l’istanza di revoca degli arresti domiciliari, in merito a quanto deciso dal Riesame, e dell’immediato trasferimento dal carcere ai domiciliari in attesa del rilascio del braccialetto elettronico che può essere recapitato anche dopo trenta giorni. “Non è concepibile che il mio assistito, pur di fronte a un provvedimento che ha alleggerito la misura cautelare deve restare in carcere in attesa del rilascio del braccialetto”- interviene l’avvocato Paolini- “quell’ordinanza del Riesame, nelle more della mia richiesta di revoca, va resa esecutiva. Il mio assistito deve quindi lasciare il carcere”. Dietro le sbarre resta N.S., senzatetto della Toscana per il quale, vista la sua delicata situazione e non avendo una fissa dimora, non è stato chiesto il ricorso al Riesame. Questa mattina intanto il Gip del Tribunale di Sulmona Giorgio Di Benedetto, dopo aver accolto l’incidente probatorio richiesto dagli avvocati Alberto Paolini e Simona Fusco, ha disposto l’inizio degli accertamenti peritali per le ore 17 del prossimo 18 agosto presso il presidio ospedaliero di Pescara e rinvia l’esame della perizia alla prima udienza del processo in programma per le ore 11 del prossimo 6 dicembre. Si punta quindi a derubricare il reato di tentato omicidio con l’aggravante razziale. Attraverso la perizia si vuole accertare se il colpo inferto al giovane gambiano rimasto ferito quella sera del 12 giugno, a seguito di una colluttazione, poteva uccidere o meno. L’arresto di S.D.L. e N.S. fu richiesto dal Pm Stefano Iafolla ed eseguito dalla Squadra Anticrimine del Commissariato di Sulmona, coordinata dall’ispettore superiore Daniele L’Erario.

Andrea D’Aurelio

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