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SULMONA – Dal centro delle polemiche sta diventando il centro della città, quantomeno del quartiere del Tribunale di Sulmona. Il busto dell’insigne filosofo e giurista, Giuseppe Capograssi, incrocia lo sguardo dei sulmonesi. In città spopola la pulizia fai da te. Sono diverse le zone del capoluogo peligno dove i volontari imbracciano gli attrezzi del mestiere per ripulire le aree verdi. Nel giardino dedicato a Capograssi ci ha pensato la cooperativa Omnia che, dopo aver ottenuto in gestione l’area verde con apposita delibera della Giunta Comunale, si è messa all’opera nei giorni scorsi con un gruppo di volontari. E’ stato aperto un varco per rendere più visibile e accessibile il busto e sono state tagliate piante e palme. La polemica è nata per la presunta assenza di autorizzazioni. Ma resta da capire se quell’intervento può davvero definirsi straordinario e quindi fuori dal regolamento. Quello che è certo è che la Polizia Locale, prima dei rilievi effettuati dopo l’operazione, era intervenuta per supervisionare l’intervento in corso d’opera almeno per una frazione di tempo. Ma non tocca a noi stabilire se quel lavoro è o meno legittimo. Ai sulmonesi che stazionano con regolarità nel quartiere Capograssi abbiamo chiesto se quella aiuola si presenta ora in maniera decorosa o se bisognava lasciare tutto come prima. “Mai come ora questa statua salta all’occhio”- spiega l’esercente Aldo Milan sulla stessa lunghezza d’onda dell’edicolante Renato Veneziale. “E’ un buon segnale per questa zona”- ha detto. Poi si avvicinano al microfono alcuni residenti. Il signor Gino che senza girarci intorno conferma che “prima nemmeno ci si accorgeva della presenza di quel busto”. Stessa osservazione è stata presentata da una coppia. Al di là dell’intervento eseguito, le cui modalità sono al vaglio degli organi preposti, il lavoro dei volontari passa l’esame della piazza. Un maggior decoro era quello ci voleva anche se non basta. Le altre aree verdi collocate nella zona, quelle di fronte il Palazzo di Giustizia, restano in balia del degrado e del totale abbandono senza che, nemmeno i più attenti e scrupolosi, abbiano mosso un dito. Se è vero che il volontariato deve andare in sinergia con le istituzioni, non si può negare che nessun problema si risolve incrociando le braccia.

Andrea D’Aurelio

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