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SULMONA – I calcoli per l’indice di vulnerabilità sono stati eseguiti ma la Provincia dell’Aquila non ha ancora formalizzato il contratto. E il De Nino-Morandi potrebbe ingoiare un altro boccone amaro. Il rientro dei ragionieri e geometri in città nell’ex convento di S. Antonio, la sede alternativa messa a disposizione della S. Antonio Srl dopo regolare manifestazione d’interesse, potrebbe rivelarsi un bluff. Lo stesso edificio è stato proposto come sede alternativa per gli studenti della scuola media Capograssi. Anche loro cercano casa per via dei lavori di adeguamento sismico che devono partire nell’edificio di via Dalmazia. E domani alle 9.30, con l’apertura delle buste, si saprà chi fra Cogesa e S. Antonio Srl si aggiudicherà l’avviso pubblico per la sede alternativa delle Capograssi. L’impresa che ha messo a disposizione l’ex convento ha il 50 per cento delle possibilità di aggiudicarsi l’appalto. Verrebbe da dire, a questo punto, che per il De Nino-Morandi la procedura potrebbe ripartire anche da capo. L’amministratore della S. Antonio srl sull’argomento è stato fin troppo s chiaro. “Se domani dovessimo aggiudicarci l’appalto non possiamo rinunciarci e ci adopereremo per far entrare le Capograssi perché sull’immobile abbiamo eseguito dei lavori, speso dei soldi, cambiato la destinazione e la classe d’uso e non possiamo permetterci di perdere questa opportunità”- interviene Walter Tirimacco. L’impresa aveva chiesto alla Provincia delle garanzie per l’ingresso dei ragionieri e geometri. Dopo la riunione della commissione edilizia scolastica del 19 marzo scorso si era stabilito di iniziare il trasloco a settembre. Ma poi il Dirigente scolastico, Massimo Di Paolo, ha scritto a Provincia e Prefettura per avere alcune delucidazioni su una serie di parametri tecnici. E si arriva all’8 maggio quando, nel corso di un ulteriore summit, viene stabilito di ripetere il calcolo per l’indice di vulnerabilità, tenendo conto della destinazione d’uso riservata alle scuole e non agli uffici. Passa del tempo ma anche questa operazione viene portata a compimento. Allo stato attuale manca il contratto e domani potrebbe succedere di tutto. La S. Antonio potrebbe aggiudicarsi l’appalto e rinunciare al De Nino-Morandi con grande dispiacere di chi ci aveva creduto e ci crede fino alla fine. Come pure potrebbe accadere che a spuntarla sarà il Cogesa con l’immobile di Sviluppo Italia e in quel caso la Provincia dovrà comunque accelerare per la ratifica del contratto. C’è poi una terza ipotesi che potrebbe prevedere l’aggiudicazione della S. Antonio per sperare poi in una successiva rinuncia con la ratifica del contratto da parte della Provincia. “Non è detta l’ultima parola”- si limita a dire il Presidente della provincia, Angelo Caruso. Ancora qualche ora e la verità verrà a galla. C’è chi incrocia le dita e chi inizia il conto alla rovescia. Per il De Nino- Morandi si tema il bluff ma come direbbe Caruso tutto può succedere.

Andrea D’Aurelio

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