banner
banner

SULMONA – E’ pronta a riconsegnare le chiavi al massimo entro il 15 ottobre, come richiesto dagli uffici comunali di Palazzo San Francesco, ma si porterà via tutto quello che è di sua proprietà: due container mobili, gabbie in ferro per visite e ricovero degli animali e altri accessori per un valore di migliaia di euro. Lo ha messo nero su bianco la Presidente dell’associazione Code Felici, Gabriella Tunno, che questa mattina ha scritto una missiva al Comune di Sulmona che gli ha comunicato la cessazione del servizio di gestione del Canile Comunale di Noce Mattei. Per la Tunno il preavviso è “incongruo e procura anche un danno all’associazione”. Da qui la lettera notificata a Palazzo San Francesco dal legale della Tunno, l’avvocato Vittorio Masci. “E’ di qualche giorno fa l’acquisto di sei quintali di croccantini per i cani, e sono in corso trattamenti sanitari seguiti dal veterinario convenzionato che vanno perseguiti e pagati, poiché in difetto gli animali perirebbero”- scrive la Tunno al Comune- sostenendo che “l’irrisorio e incongruo preavviso, anche in ragione della previsioni di convenzione, procura un notevole danno all’associazione del quale il Comune sarà chiamato a rispondere”. Secondo il gestore uscente “non si comprende cosa accadrebbe allorquando nessun altro soggetto sia disponibile ad un affidamento temporaneo del servizio, nelle more dell’espletamento di una gara” e nemmeno “si può richiedere a così breve distanza di tempo la riconsegna di una struttura così complessa che ospita 210 cani di cui 12 sofferenti di epilessia” e altri 16  non possono essere inseriti nei box tant’è che l’associazione invita il Comune a provvedere al più presto al trasferimento in un’altra struttura idonea, dal momento che i due container mobili dove sono custoditi sono stati acquistati a spese dall’associazione. “Code Felici” ha pure specificato di non voler affiancare nella gestione “il soggetto cui viene affidato temporaneamente il servizio” ( nei primi 15 giorni di ottobre). “La richiesta appare palesemente in violazione di legge ed inopportuna. Essendo cessata la convenzione ed il servizio non si comprende sotto quale regime giuridico l’associazione e i suoi volontari potrebbero operare in una struttura pubblica ad altri affidata”- conclude la Tunno che si sta preparando per riconsegnare le chiavi, in attesa dell’espletamento di tutte le procedure per l’affidamento in gestione della struttura.

Andrea D’Aurelio

Lascia un commento