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SULMONA – Sta valutando di adire le vie legali la famiglia del Carabiniere ucciso, il sulmonese Emanuele Anzini, dopo il commento shock di un utente pubblicato sulla nostra pagina facebook, in riferimento alla notizia dell’udienza preliminare per il cuoco investitore. “ Vabbè che fa ? Già ce ne stanno troppi di sbirri a non fare un c….”- ha scritto l’utente in questione, probabilmente utilizzando un nickname, scatenando di fatto una serie di reazioni di sdegno e incredulità. La famiglia non vuole passarci sopra e in queste ore sta valutando la denuncia. In tanti hanno postato il loro commento, esterrefatti per le parole usate di fronte a una immane tragedia, condannando il grave gesto che aggiunge dolore al dolore. Qualcuno infatti ha ipotizzato che l’utente in questione stesse scherzando ma il diretto interessato è andato avanti con la sua linea. E’ l’effetto negativo dell’era digitale che ha creato i cosiddetti leoni da tastiera. La notizia in questione è quella dell’udienza preliminare del prossimo 14 febbraio che vede imputato M.C.M, il cuoco 34enne di Sotto il Monte, che nella notte tra il 16 e 17 giugno scorsi, alla guida della sua auto travolse e uccise Emanuele Anzini, 41 anni, appuntato dei carabinieri, sulmonese ed in servizio nel Nucleo radiomobile di Zogno. Il 34 enne, accusato di omicidio stradale, aggravato dall’omissione di soccorso, oltreché dallo stato di ubriachezza e da resistenza a pubblico ufficiale, sarà giudicato con rito abbreviato e comparirà davanti al giudice dell’udienza preliminare, Massimiliano Magliacani. Attualmente è tornato in libertà e deve solo rispettare la misura cautelare dell’obbligo di firma. Una tragedia che svolse la città di Sulmona e l’intero paese. Eppure c’è chi non ha rispetto di questo dolore.

Andrea D’Aurelio

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