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SULMONA – Turni straordinari divenuti ordinari, ferie inizialmente concesse puntualmente, per subentrate inderogabili esigenze, non vengono fatte fruire così come si dovrebbe, servizi massacranti e non più psicologicamente e fisicamente sostenibili. Per il sindacalista Uil Mauro Nardella il carcere di Sulmona non è da additare come punto di riferimento per gli organici di polizia penitenziaria. La carenza di personale non è un problema risolto e Nardella parla con i numeri alla mano. Sono solo 246 gli agenti attualmente in servizio su 267 previsti dalla pianta organica che, bisogna ricordarlo, “altro non e’ stata – ha detto ancora Nardella -che il frutto di una decisione unilaterale presa dall’Amministrazione, mai accettata ne condivisa dalla UIL.Il tutto, a fronte di un sovraffollamento di detenuti che supera le 100 unita’, senza considerare che, di per se’, seppur a pieno organico, gli uomini al servizio della Casa di Reclusione sono troppo pochi per rendere garantibile cio’ che di fatto non lo e’ piu’ da tantissimo tempo”. “I volti scuri di tanti baschi blu che quotidianamente e sempre piu’ si incontrano hanno un unico comune denominatore: stanchezza!!!Non ce la fanno piu’ i poliziotti penitenziari di stanza al penitenziario di Sulmona!!!Non ce la fanno a sostenere ritmi di lavoro divenuti non piu’ sostenibili ( non e’ un eufemismo affermare che la situazione risulta estremamente allarmante)La condizione nella quale e’ venuta a ricadere il personale della Casa di Reclusione di Sulmona non puo’ essere ulteriormente procrastinata attraverso una politica di raschiamento che ha troppo condizionato in negativo il diritto di tutti i poliziotti ivi operanti, nessuno escluso” conclude Nardella.

Andrea D’Aurelio

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