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SULMONA – Sono stabili le condizioni di A.P., agente penitenziario di 47 anni di Chieti, che ieri è stato aggredito da un ergastolano al carcere di Sulmona con olio bollente. Una scena da film che è rimbalzata subito agli onori della cronaca tanto da richiamare anche le istituzioni nazionali e i neo ministri Alfonso Bonafede e Matteo Salvini che ieri hanno parlato al telefono con l’agente ferito. Il poliziotto è ricoverato all’ospedale di Sulmona e non è stato necessario sottoporlo ad alcuna operazione. Grazie all’aggressione ha riportato ustioni di primo grado agli arti, al viso e al petto. Per lui è scoccata l’ora della solidarietà con i colleghi del penitenziario che sono arrivati alla spicciolata. Le condizioni sono stabili ma si è registrato anche un leggero miglioramento. Per il detenuto è scattata la sorveglianza speciale ma anche la misura cautelare in carcere che costituisce la forma più intensa della restrizione della libertà personale. Il detenuto è stato quindi arrestato dentro il penitenziario. “La situazione vissuta ieri sembra, a detta dei veterani” interviene il sindacalista Uil Mauro Nardella “aver riportato l’orologio”carcerario” indietro di 40 anni. Negli anni 70, infatti, erano assai frequenti gesti come quelli che abbiamo vissuto ieri seppur in un contesto dove la legge Gozzini non ancora offriva i tanto auspicati benefici premiali”. Dopo le telefonate di Bonafede e Salvini anche il sindaco di Sulmona Annamaria Casini ha fatto sentire la sua vicinanza all’agente ferito. “Il vile ferimento subito ieri da un agente di polizia penitenziaria dell’Istituto di Reclusione di Sulmona è stato una cosa veramente terribile. Tutta la mia solidarietà al poliziotto e a tutta la categoria degli agenti del carcere esposti a rischi enormi. So che la situazione a Sulmona è molto grave e la necessità di nuovo personale è ormai una emergenza. Sono al vostro fianco”- ha scritto il sindaco su facebook.

Andrea D’Aurelio

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