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PRATOLA PELIGNA – Manca il personale in sette ospedali abruzzesi, a Chieti sale operatorie tutte occupate e Lorenzo Di Nino, 69 anni di Pratola Peligna, è costretto a recarsi in Umbria per tentare un’operazione dopo essere stato colpito da aneurisma toracico. Ma non ce l’ha fatta. Rifiutato da sette ospedali, è morto nel piazzale dell’ospedale di Terni. A denunciare l’incredibile vicenda a “Il Centro” è stato il figlio Cosimo. «Abbiamo chiamato la guardia medica che ha sollecitato l’intervento dell’ambulanza. Dopo circa un’ora eravamo al pronto soccorso di Sulmona. Nell’ospedale peligno non è stato possibile operarlo e sono scattati i contatti con gli altri ospedali abruzzesi, tra cui Chieti, centro specializzato per questi casi. Purtroppo, stando a quello che ci hanno detto, non c’era personale in nessun centro della nostra regione e a Chieti la sala operatoria sarebbe tornata disponibile dopo le 15», racconta l’uomo che prosegue: «ci hanno fatto firmare una liberatoria e con l’elisoccorso hanno inviato mio padre a Terni, nel tentativo di farlo operare». Stando al racconto del figlio del 69 enne l’elicottero sarebbe partito alle 11,30 e alle 12 è atterrato a sei chilometri dall’ospedale umbro. A questa distanza si trova la piazzola per l’atterraggio dell’elicottero. Poi di corsa in ambulanza per raggiungere l’ospedale, ma ormai era passato troppo tempo e alle 12,45 Lorenzo Di Nino è morto, a pochi metri dal pronto soccorso. «Mio padre si poteva salvare, ma dovevano operarlo subito. Gli hanno negato questa possibilità e qualcuno dovrà renderne conto», conclude Cosimo. Nel frattempo è partita una denuncia contro la Asl. Sul cadavere di Lorenzo Di Nino è stato eseguito l’esame autoptico, per i risultati si dovranno attendere quaranta giorni. Nei giorni scorsi un’intera comunità si è stretta intorno ai familiari del 69 enne per l’ultimo saluto nel Santuario della Madonna della Libera. Una morte che lascia nel paese sgomento e incredulità. Un caso che riaccende i riflettori sulla riorganizzazione della rete ospedaliera in Abruzzo.

Andrea D’Aurelio

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