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SULMONA – Ha notificato una cartella di pagamento utilizzando un falso timbro del comune di Opi e una firma falsa dell’incaricato del comune depositario. Per A.Z., 50 enne di Roma, è arrivata la condanna del Tribunale di Sulmona a venti giorni di reclusione e al pagamento delle spese processuali e al risarcimento dei danni in favore della parte civile per un importo complessivo di 6500 euro. Il 50 enne, agente di Equitalia, nel giugno del 2014, notifica una cartella esattoriale a una donna del posto. Ma, come ha attestato una perizia, quella notifica risultava contraffatta. Addirittura risultava un deposito presso la Casa Comunale. Da qui la donna, assistita in giudizio dall’avvocato Pietro Savastano, ha deciso di intentare la causa contro l’agente di Equitalia, difeso nel procedimento dibattimentale dal legale Maria Domenica Tornifoglia. Per la difesa si è trattato solo di un disguido ma il giudice monocratico del Tribunale di Sulmona, Concetta Buccini, ha pronunciato la sentenza di condanna a venti giorni di reclusione e al pagamento delle spese processuali e del risarcimento della parte civile. L’agente di Equitalia è stato assolto dalle accuse di soppressione, distruzione e occultamento di atti veri. Il quadro iniziale è stato quindi ridimensionato ma per il reato di falso l’uomo si è beccato una condanna.

Andrea D’Aurelio

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