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PETTORANO SUL GIZIO – Colpi di arma da fuoco contro cinque dei sei cartelli che allertano gli automobilisti sulla presenza della fauna selvatica, installati sul territorio comunale di Pettorano sul Gizio. E’ un chiaro gesto intimidatorio per la Riserva Monte Genzana Alto Gizio che ha presentato una denuncia-querela contro ignoti. Del caso, che preoccupa e non poco gli addetti ai lavori e la popolazione, se ne stanno occupando i Carabinieri Forestali che proprio questa mattina hanno consegnato un’informativa alla Procura della Repubblica di Sulmona. Il fascicolo è stato aperto contro ignoti. I Forestali hanno effettuato tutti i rilievi di rito, constatando che quei colpi sparati sono proiettili di fucile, e non intendono lasciare nulla al caso. In queste ore sarà rafforzato il presidio di controllo lungo il territorio comunale di Pettorano sul Gizio proprio per reprimere eventuali atti d’intimidazione ma anche per proseguire il monitoraggio di un territorio visitato dall’orso. Si ricorda ai cittadini, in caso di avvistamento, di contattare il 1515. Quelli posti in essere dai Forestali sono controlli mirati che saranno intensificati in questi giorni alla luce del gravo attacco nei confronti della Riserva. Ha dichiarato il direttore, Antonio Di Croce: “Che tristezza e che amarezza! Davvero c’è gente così ignorante ed arrogante che vorrebbe far valere le proprie posizioni, irragionevoli, non appunto con la forza del ragionamento e del confronto civile, ma addirittura con le intimidazioni tramite arma da fuoco? L’autore di questo gesto (che si dovrebbe vergognare) pensa veramente di intimidirci o di farci desistere dal compiere il nostro dovere sociale ed istituzionale? Sappia invece che non ci facciamo certo intimidire e sappia anche che il gesto è da considerarsi tanto più grave e riprovevole poiché i cartelli sono stati posizionati anche per la pubblica incolumità, oltre che per scongiurare il rischio di investimento di specie di fauna selvatica e la strada è un luogo pubblico, quindi chi ha sparato ha messo in pericolo proprio la pubblica incolumità!”. E da più parti arrivano condanne contro gli autori del gesto e piena solidarietà alla Riserva.

Andrea D’Aurelio

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