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ANVERSA DEGLI ABRUZZI – Il cancello è aperto e permette a chiunque il libero accesso, soprattutto agli escursionisti e agli amanti della montagna. Entrando si trova la folta vegetazione che nasconde i resti umani, le ossa di quanti hanno perso la vita secoli fa. Accade a Castrovalva, frazione del comune di Anversa degli Abruzzi, che conserva un piccolo ossario nella chiesetta di San Michele Arcangelo ma quell’angolo riservato al culto dei defunti, che dovrebbe essere rigorosamente chiuso, è alla mercé di tutti. E anche i resti umani in esso contenuti prendono tutta l’aria possibile. Colpa di quel cancello che da mesi è stato forzato, consentendo il libero accesso. Una scena imbarazzante che si presenta sotto gli occhi dei visitatori tant’è che a fare l’amara scoperta è stato proprio un sulmonese. L’uomo ha denunciato il caso agli organi preposti ma il problema persiste. “Ho fatto presente la situazione alla massima autorità religiosa perchè in quel luogo c’è quello che rimane della povera gente e queste persone devono essere rispettate”- tuona il sulmonese che ha documentato tutte le criticità con tanto di foto e video. In realtà gli enti coinvolti sono al corrente della problematica ma per un rapido intervento si stanno allungando i tempi. Il vescovo di Sulmona, mons. Michele Fusco, ha segnalato prontamente il caso al sindaco e all’amministrazione comunale che hanno la competenza sul sito ( la piccola Chiesa chiusa al culto). L’amministrazione si sta attivando per la risoluzione del problema. “Si trattava di un ossario abbinato alla chiesa e questo immobile era chiuso da un cancello che è stato forzato e rotto. E’ un’area un pò pericolosa ma noi abbiamo segnalato il tutto alla Soprintendenza ed è in animo un intervento per tamponare la situazione almeno con una chiusura temporanea”- spiega il consigliere comunale, Mario Giannantonio, facendo pure notare che il Comune attende il placet della Soprintendenza, indispensabile prima di eseguire qualsiasi operazione. Giannantonio non nasconde le difficoltà che stanno affrontando in questo momento storico i piccoli comuni, martoriati da una serie di carenze ed emergenze. L’auspicio quindi è che si arrivi presto a un intervento risolutivo perchè tenere un piccolo ossario “aperto” al pubblico non è proprio il massimo, tenendo conto che dietro quelle ossa c’erano delle vite umane che vanno sempre rispettate.

Andrea D’Aurelio

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