banner
banner

SULMONA – Provocò un incidente stradale che cagionò lesioni gravi al nipote, invadendo l’altra corsia di marcia, ma aveva perso i sensi dopo aver accusato un malore. Per una donna di Corfinio è arrivata oggi la sentenza di assoluzione perché il fatto non sussiste, pronunciata dal giudice monocratico del Tribunale di Sulmona, Concetta Buccini. L’episodio risale al 30 giugno 2016 quando la donna, a bordo della sua Citroen C1, si andò a schiantare contro un camion sulla statale, nel territorio comunale di Corfinio, in direzione Vittorito. La donna proveniva da Popoli. Il violentissimo impatto causò lievi ferite al conducente del camion ma cagionò lesioni gravi al nipote minorenne, che viaggiava a bordo della Citroen, riportando un politrauma. La stessa imputata riportò gravi conseguenze da quello scontro rocambolesco. Finì in ospedale con una prognosi riservata. L’inchiesta quindi è scattata d’ufficio per lesioni personali stradali gravi. All’inizio non si capì perché quella sera, la donna, perse il controllo del mezzo tanto da invadere la corsia opposta. Le ipotesi più accreditate, entrambe emerse nel corso del dibattimento, erano quelle di un colpo di sonno o di un malore che non permise alla donna di mantenere i riflessi pronti. La seconda delle due opzioni è quella che si è rivelata fondata, stando alle dichiarazioni di alcuni testi e alla documentazione medica esibita questa mattina dall’avvocato dell’imputata, Andrea Lucci. Stando alle carte si è appreso che la donna al momento dell’incidente era stata colta da un improvviso malore che le fece perdere i sensi. Un fuori programma molto probabilmente dovuto a un’emorragia cerebrale. Gli stessi parenti, genitori del nipote rimasto ferito, avevano riferito al giudice dell’atteggiamento sempre diligente della signora tant’è che non riuscivano a individuare altra spiegazione. Nel corso del processo sono stati sentiti anche il Maresciallo della Radiomobile, Vincenzo Zenobi; un tecnico della procura e il conducente del camion. Procura e difesa avevano chiesto l’assoluzione per non aver commesso il fatto. Per il Tribunale, invece, il fatto non sussiste. Una formula che non cambia la sostanza. L’imputata è uscita assolta.

Andrea D’Aurelio

Lascia un commento