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SULMONA – Il sindaco resta in sella per effetto della ritrovata unità di intenti in seno alla maggioranza, il consigliere comunale Angelo Amori minaccia però di aprire una nuova crisi politica se i cavalli tosaerba resteranno all’opera al Parco Daolio e il Pd commissariato chiede all’assessore comunale al verde, Mauro Tirimacco, di fare un passo indietro. La politica galoppa a Sulmona. Sarà l’atmosfera della Giostra Cavalleresca che si comincia a far sentire. Scherzi a parte, seppur i grandi temi irrisolti occupano sempre il rigo più alto di ogni agenda politica, a tenere banco in queste ore è l’iniziativa inventata dall’assessore Tirimacco, quella cioè di affidare la ripulitura dell’area verde ai cavalli. L’operazione chirurgica, che pure ha avuto i suoi “effetti”, non convince Amori e il Pd anti dimasciano che torna a bomba. “La cosa ci puzza verrebbe da commentare ad una prima vera paventata crisi comunale della nuova ibrida maggioranza, senza una qualche facile ed involontaria ironia. Ma come, di fronte ai tanti seri problemi irrisolti della città – “punto nascite ed ospedale, centrale Snam, interventi sulla messa in sicurezza degli edifici scolastici e la ricostruzione del Liceo Classico- solo per citare i primi che, così a spanne, ci vengono in mente, la pessima trovata dei cavalli al pascolo nel Parco può veramente mandare a casa la sindaca Casini nonostante Di Masci?”- si chiede il Pd che rilancia: “non si può non convenire con il Consigliere Amori sulla sostanziale inutilità del provvedimento adottato dall’assessore Tirimacco, con effetti perversi sulla fruibilità della stessa area per i fini cui sarebbe destinata. Di qui la necessità, a nostro avviso, di un passo indietro del valoroso ma incompreso assessore che, pare, tuttavia abbia già risposto che l’esperimento nonostante tutto andrà avanti fino a fine luglio, e temiamo ci possa apostrofare con la famosa frase del Visconte di Cambronne al generale inglese che gli chiedeva la resa, perfettamente in linea con l’argomento di cui si parla”. Il Pd rievoca quindi la battaglia di Waterloo quando Cambronne urla “merde” a un passo dai santi e dagli eroi. Al di là dei corsi e ricorsi storici, i nostri avi direbbero ( usando il sostantivo femminile singolare) che può la rigiri e più puzza. E già si sente il “tanfo” della politica. Perché nessuno avrebbe mai immaginato che si arrivasse a tanto, a prescindere dalle responsabilità e fermo restando la dialettica e il gioco delle parti.

Andrea D’Aurelio

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