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SULMONA – “Auguro alla nostra città e al nostro paese di riuscire sempre a mantenere ben saldi coesione e fratellanza per poter lasciare ai giovani quella pace conquistata con il sangue e le lacrime dei padri”. Con queste parole il sindaco di Sulmona Annamaria Casini ha chiuso la cerimonia del 4 novembre in piazza Carlo Tresca, resa ancor più solenne oggi nel centenario dalla fine della Grande Guerra. Ad aprire il cerimoniale è stato l’ingresso del Gonfalone della città di Sulmona, decorato a medaglia d’argento al valor militare, che ha portato poi all’ingresso delle associazioni combattentistiche e d’arma. E’ stata quindi la volta dell’alzabandiera e della deposizione di una corona d’alloro davanti il Monumento dei Caduti. Il vescovo di Sulmona-Valva, Mons. Michele Fusco, ha guidato la preghiera mentre il Presidente del Consiglio Comunale, Katia Di Marzio, ha proclamato il discorso del Capo dello Stato Sergio Mattarella rivolto a tutti gli italiani in occasione della giornata dell’Unità d’Italia e delle forze armate. Un appello ai più giovani per difendere la pace è stato lanciato dal sindaco Annamaria Casini non senza un ringraziamento sentito alle forze dell’ordine, per aver operato sempre in difesa della patria e della città per fronteggiare le varie emergenze. Non è mancato il riferimento all’ex campo di prigionia 78 di Fonte D’Amore che rientra nel progetto di valorizzazione dell’area dell’Abbazia Celestiniana e del gemellaggio istituzionale con Sumperk, città della Repubblica Ceca. “Sulmona fu teatro allora di importanti accadimenti che segnarono la storia del tempo, rendendosi protagonista di una delle pagine più drammatiche del nostro passato – ha concluso la Casini– ma nello stesso tempo esaltando i valori più positivi che le nostre genti da sempre sono stati capaci di esprimere”.

Andrea D’Aurelio

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