banner
banner

PESCASSEROLI – “Da tempo a Pescasseroli non si sente niente altro che il rintocco delle campane che annunciano la scomparsa di un fedele. Per questo, prendendo spunto da una tradizione che e’ ormai consolidata in diverse parrocchie della nostra diocesi, ho deciso di suonare le campane ogni volta che nasce un bambino: suonero’ le campane facendo 100 rintocchi, uno per ogni anno di vita, con l’augurio che il bambino possa arrivare alla soglia dei 100 anni”. Cosi’ don Andrea De Foglio, parroco della chiesa dei Santi Pietro e Paolo di Pescasseroli, paese che conta poco piu’ di 2 mila abitanti in provincia dell’Aquila, tenta di far crescere il tasso di natalita’ in un comune dove, da ormai troppo tempo, la “cicogna” arriva al massimo due o tre volte l’anno. E ora nel Paese che conta piu’ nascite di orsi che di bebe’, si e’ aperta la sfida delle partorienti per aggiudicarsi il singolare premio. L’appello-provocazione è piaciuto anche alle ostetriche del punto nascita di Sulmona che invitano i parroci della città di Sulmona e della diocesi di Sulmona-Valva a fare altrettanto. La simpatica sfida infatti potrebbe mettere in comune la piccola comunità di Pescasseroli con una città decisamente più vasta, Sulmona, ma che vive le stesse difficoltà: il calo delle nascite. Nel 2018 i parti si sono registrati 235 parti, qualche nascita in meno rispetto al 2017 (259) ma con una serie di iniziative in più (musicoterapia e mostre) che mantengono il reparto in fermento e in piena attività. Ad ottobre 2018 il comitato tecnico del Ministero ha chiesto però la chiusura del reparto. Un mese dopo si riaprì il tavolo di monitoraggio dove la Regione Abruzzo dichiarò la volontà di lasciare aperto il punto nascita e di presentare una serie di controdeduzioni per evitare di attivare il cronoprogramma della chiusura. La politica dovrà assumere una decisione definitiva ma, nel frattempo, il reparto continua ad operare e raccoglie la sfida del parroco di Pescasseroli.

Andrea D’Aurelio

Lascia un commento