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SULMONA – Firmato il decreto che autorizza la realizzazione della centrale di compressione Snam a Sulmona. Il “congelamento” arrivato solo in pectore, a margine dell’incontro dei sindaci a Roma del 29 dicembre scorso, non è stato mai deciso e il Ministero dello Sviluppo Economico ha quindi provveduto a mettere tutto nero su bianco. Non che sia una novità dal momento che, se ieri è stato depositato il ricorso al Tar Lazio nei termini stabiliti dalla legge, è evidente che il via libera formalizzato dal Consiglio dei Ministri lo scorso 22 dicembre si sarebbe prima o poi trasformato in un decreto che arriva comunque come l’ennesima doccia fredda per il territorio. Comincia quindi la battaglia più dura tant’è che ieri sono stati presentati al Tar del Lazio, i ricorsi di Regione Abruzzo, Comune di Sulmona, Legambiente e Wwf, mentre i comitati cittadini agiscono parallelamente con un ricorso contro il decreto. Quattro i fondamenti del ricorso. Da un lato vizi costituzionali e vizi procedurali, e dall’altro il principio precauzionale e il principio di smembramento dell’iter autorizzativo, attraverso il quale – a giudizio dei legali – sarebbero stati aggirati i procedimenti della valutazione di impatto ambientale. La dura lotta va avanti.

Andrea D’Aurelio

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