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SULMONA – Al via la verifica degli atti a Palazzo San Francesco dopo la querelle che è scoppiata al Centro Sociale Anziani di Sulmona. Il braccio di ferro va avanti a colpi di esposti e querele. Sei consiglieri dissidenti hanno chiesto di annullare le elezioni per il rinnovo del comitato di gestione che si sono svolte lo scorso 16 novembre mentre il Presidente Giacomo Spinosa ricorrerà alle vie legali con una denuncia per diffamazione. I toni sono tutt’altro che tranquilli e in queste ore l’assessorato al sociale sta cercando di individuare la migliore soluzione. “Sono stati acquisiti tutti gli atti e stiamo valutando le singole posizioni”- spiega l’assessore al sociale Mariella Iommi che già qualche mese fa aveva incontrato i sei a Palazzo San Francesco ma anche il Presidente Spinosa riuscendo a trovare un accordo. Dalla pace fatta si è tornata alla guerra che non fa bene all’immagine del Centro Sociale dell’ex Caserma Pace dal momento che sono gli adulti che dovrebbero dare l’esempio alle nuove generazioni. Dopo le consultazioni del 16 novembre si è alzata la tensione con sei soci che hanno depositato un esposto in Comune, elencando una serie di presunte irregolarità: assemblea pre-elettorale per dare indicazioni sul voto, urna senza sigilli, schede elettorali senza vidimazione, parenti di anziani disabili che avrebbero preso il posto degli aventi diritti al momento del voto, elettori ammessi alla votazione senza il rispetto dei requisiti riguardanti l’età stabilita e dubbi di legittimità sul via libera dato al regolamento elettorale. Nulla di tutto questo per il Presidente Spinosa e il Presidente della commissione elettorale Fidio Bianchi che annunciano di adire le vie legali con una querela per diffamazione. Per loro l’assemblea pre- elettorale è servita solo per dare indicazioni sulle modalità di voto e non per la campagna elettorale dell’ultimo minuto mentre l’urna è quella delle elezioni di quattro anni come il regolamento che allora andava bene ed ora no. Da che parte sta la ragione si vedrà nelle prossime ore. Il Comune nel frattempo verifica gli atti.

Andrea D’Aurelio

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