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SULMONA – Da gennaio 2018 ad agosto 2019 sono tredici le attività che hanno abbassato la saracinesca nel centro storico di Sulmona. Per il report completo sul commercio che langue bisognerà aspettare ancora un po’ ma già il primo dato la dice lunga su come vanno le cose nel salotto della città. Nel corso del 2018 sono dieci i negozi che hanno gettato la spugna mentre quest’anno appena tre. Ma il numero, letto nella sua complessità, esprime comunque un segnale negativo soprattutto se al bilancio degli esercizi chiusi si aggiunge il numero dei negozi sfitti e abbandonati. Un centro storico sempre più vuoto. In totale sono circa 39 i negozi chiusi o sfitti che si trovano lungo corso Ovidio, con addirittura 28 di questi concentrati sulla parte sud, cioè tra piazza del Carmine e Porta Napoli. A soccombere per la concorrenza dei supermercati e di attività in crescita in altre zone della città (via Papa Giovanni XXIII e via San Polo), dove ci sono uffici e servizi, sono soprattutto i piccoli negozi di quartiere e di vicinato. Quelli che da sempre costituiscono il tessuto socio-economico di Sulmona. Incide anche l’evoluzione tecnologica, però, come dimostra l’aumento di negozi web o di imprese che si occupano di vendita con macchine automatizzate. Sono arrivati anche in città il commercio digitale e quello delle “macchinette”. L’e-commerce, l’ultima frontiera dello shopping, fa registrare così la sua presenza anche a Sulmona, coi giovani che recepiscono per primi le potenzialità del web e del mercato globale. Il perché di tutti questi negozi chiusi? Per gli esercenti intervistati nella nostra raccolta di opinioni pesa sicuramente la vendita on line ma anche il caro affitti e i mancanti incentivi da parte del comune. Per un’analisi a mente lucida ci sarà tempo e modo mentre ciò che bisognerebbe fare in fretta è riaprire il famoso tavolo del commercio perché il rilancio del centro storico non passa solo per la pedonalizzazione.

Andrea D’Aurelio

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